Commenti all'articolo 1° maggio, ha ragione Meloni: Landini rinunci al Concertone

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paolospicchidi@
paolospicchidi@
1 Maggio 2023, 16:16 16:16

Con il governo Meloni si stanno allargando ulteriormente le maglie della precarietà e si abbassano con essa i salari già bassi.
Stanno crescendo il numero dei morti sul lavoro, incrementando il subappalto non aumenterà la sicurezza e sempre questo governo vuole depotenziare le ispezioni e/o affidarle alle stesse imprese.
E poi su questa ZUPPA si piangono le giovani morti sul lavoro (~3 al giorno) come LUANA D’ORAZIO.
Si vuole fare impresa non investendo ma abbassando le condizioni di lavoro e
lavoratori.
Pessima idea.

Pippo
Pippo
1 Maggio 2023, 14:45 14:45

La CGIL, per quello che io ho avuto purtroppo a che fare, oltre a dimostrarsi falsi da fare paura, hanno pure tentato di farmi uno sgambetto sul lavoro….. Ma nn ci sono caduto e poi mi sono rivolto ad un’altro sindacato.
si sono dimostrati inaffidabili totalmente….
Lasciamo stare le porcate fatti da questi con i vaccini.. SCHIFO MONUMENTALE.

massimo
massimo
1 Maggio 2023, 14:41 14:41

La nuova impaginazione grafica del sito e’ confusionaria. Ci si ritrova fra i piedi spesso gli stessi articoli in piu’ sezioni….mah! E la stringa d i o non l’ avete risolta!!!

Cristiano
Cristiano
1 Maggio 2023, 13:07 13:07

Non serve Landini. Erano i lavoratori dello spettacolo, che se ieri frignavano per il covid adesso dovevano annunciare che il concerto sarebbe stato annullato, per protesta contro la distruzione della Meloni. Ma siccome leccare il qlo da noi è sport nazionale, ecco che tutti sono felicemente a braccetto.
Adesso tocca a poveri e giovani, ma domani la pacchia finirà anche per statali, pensionati e palazzinari. Ovvero quelli che hanno votato la Yeswoman (regina del leccaqlismo, infatti).
Auguri a tutti i beoti.

Marlowe
Marlowe
1 Maggio 2023, 13:00 13:00

Per me dopo che aveva proposto l’obbligo di vaccinazione per tutti i lavoratori Landini può andare sentitamente a quel paese.

giupor
giupor
1 Maggio 2023, 12:11 12:11

Molti anni fa, giovanissimo, lavoravo per una fiorente azienda editoriale. Un centinaio di dipendenti, armonia tra titolari e dipendenti. I problemi, quando c’erano, venivano affrontati insieme in sala mensa tra lavoratori e titolari. Sempre risolti senza conflitti. Gli stipendi ben più alti di quelli sindacali.
Poi arrivarono i sindacati. Si appropriarono dei ‘nostri’ interessi gestendoli ideologicamente a loro convenienza.
Risultato niente più confronto diretto coi titolari, stipendi in calo, premi ridotti. Grazie a loro si iniziò a star tutti peggio, ma con la tessera in tasca.
Esempio di vita vissuta. Ai commensali le conclusioni.