“10.000 euro per lasciare l’Ucraina”. La corruzione che tartassa i profughi

Soldi per uscire dall’Ucraina: un fenomeno sottaciuto

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Siamo a Palanca, il confine più meridionale con l’Ucraina distante solo 50km da Odessa, una lunga fila di rifugiati entrati a piedi, sono praticamente tutte donne e bambini. La polizia moldava ferma tutte le auto per identificare le persone a bordo. Chiediamo il motivo del controllo e ci dicono che, oltre ai volontari arrivati per aiutare, ci sono taxi illegali che chiedono fino a 300 euro per portare i rifugiati a Chisinau (il costo di un taxi regolare è di circa 50 euro).

C’è un fenomeno esploso insieme al conflitto ma sottaciuto ed è la corruzione al confine ucraino per lasciare il paese. Molte persone facoltose sembra paghino per saltare le fila chilometriche e uscire dall’Ucraina più in fretta possibile o, se uomini, per evitare l’arruolamento. Tutto ciò è reso possibile appoggiandosi alla rete che in tempi di pace gestiva il contrabbando e che ora, alla tradizionale attività, ha aggiunto il passaggio illegale della frontiera. Non ci sono cifre certe, alcuni ci dicono chiedano intorno ai 10.000 euro per far uscire gli uomini dall’Ucraina, altre cifre inferiori ma tutte le persone con cui parliamo, sia ucraini sia moldavi, ci confermano l’esistenza del fenomeno. Ci sono poi i taxi illegali anche in Ucraina, il costo per arrivare da Odessa al confine di Palanca è di circa 200 euro (per 50km), cifre sempre da rapportare al costo della vita in Ucraina.

L’economia di guerra sulla pelle delle persone, un altro aspetto spesso dimenticato della guerra.

Francesco Giubilei, 10 marzo 2022

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