1. Chi ritiene, con qualunque motivazione, di impedire ad altri di lavorare e crede, per aggiunta, che le sue motivazioni siano legittime, semplicemente non ci sta con la testa e ha seri problemi con i concetti/fatti di stato, diritto, costituzione, istituto, governo, libertà.
2. Come è possibile che la sinistra, che ha fatto dei lavoratori la propria bandiera, sia arrivata a pensare che non si debba lavorare? Chissà, forse, lo ha sempre pensato. Alla fine, gira e rigira, viene sempre fuori non una dittatura del proletariato ma una dittatura degli intellettuali sul proletariato ossia lavoratori autonomi.
3. Esistono problemi che si risolvono senza lavoro, studio, tenacia? O ci sono problemi che si risolvono con il genere?
4. Comunque, voi ci scherzate ma la questione è seria: non è che al governo non ci siano donne, è che non ci sono donne del Pd. Ne va del senso dell’essere.
5. Le signore – si può dire, sì!? – del Pd che si sbattono a difesa della politica di genere sono tragicomiche. Grandi principi, grandi parole – civiltà, giustizia, progresso – poi vai a vedere e l’unica donna che guida un partito, peraltro a grande maggioranza maschile e in splendida solitudine all’opposizione, sta a destra e l’unico partito che esprime ministri donne sta nel centrodestra. Ma le signore non si chiedono mai: “Qual è realmente il nostro valore politico?”.
6. Rousseau non ha mai dato nulla di buono.
7. Chiedo un lockdown per uno solo: Ricciardi.