La Francia è nuovamente sotto shock dopo il brutale omicidio della piccola Louise, 11 anni, scomparsa venerdì pomeriggio dopo aver lasciato la sua scuola a Épinay-sur-Orge. Louise era uscita da scuola intorno all’ora di pranzo per tornare a casa, ma nessuno l’ha più vista. Dato il ritardo insolito, i genitori della bambina hanno immediatamente lanciato l’allarme, facendo anche appelli sui social. Ma di lei nessuna traccia.
Con l’aiuto dei cani molecolari, elicotteri e droni, il suo corpo è stato ritrovato sabato mattina intorno alle 2:30 nel Bois des Templiers a Longjumeau (Essonne), a poche centinaia di metri dalla sua scuola. L’autopsia ha rivelato la presenza di numerose ferite provocate da un oggetto tagliente in zone vitali. Secondo il medico legale, sarebbero almeno una dozzina i colpi inferti alla piccola, almeno quattro al collo e altrettanti al torace. Un delitto efferato non solo per la giovane età di Louise ma anche per la violenza con cui il killer si è accanito sulla giovanissima vittima. Secondo una fonte vicina al caso, il telefono della vittima è stato trovato vicino al suo corpo. Lunedì sera la svolta, con l’arresto di un ventitreenne sospettato di aver ucciso la studentessa. Il suo Dna è stato ritrovato sulle mani della giovane.
Inoltre, il suo profilo corrispondeva a quello del giovane con il piumino ripreso dalle telecamere di videosorveglianza nei pressi del luogo del ritrovamento del cadavere. Secondo la sua confessione, il giorno dell’omicidio il ragazzo aveva avuto una discussione molto violenta durante un gioco online e per calmarsi aveva deciso di derubare qualcuno. Per questo motivo, ha seguito la piccola Louise e l’ha attirata nel bosco con il pretesto di aver perso un oggetto. Una volta soli, ha tentato di perquisire la borsa della ragazza che, per la paura, si è messa a gridare. Owen è andato nel panico, l’ha buttata violentemente a terra e l’ha pugnalata più volte con un coltello che aveva in tasca. Durante la sua testimonianza, il pubblico ministero ha affermato che il corpo di Louise presentava lesioni da difesa, prova del fatto che la ragazza aveva tentato di difendersi, invano.
Già in passato, Owen L. aveva avvicinato una studentessa in circostanze simili, nella stessa zona. Tuttavia, in quella occasione la ragazza era riuscita a fuggire. L’imputato era già noto alle forze dell’ordine per vari tentati furti, uno nel giugno 2021 e l’altro nel febbraio 2022. Era considerato da tutti una testa calda. La sorella aveva sporto denuncia contro di lui nell’aprile 2023 dopo aver subito violenze da parte sua.
Anche tre persone vicine al sospettato sono state arrestate con l’accusa di “omessa denuncia di un crimine”. Nello specifico, si tratta della madre, di 48 anni, del padre, di 49 anni, e della fidanzata, di 23 anni. Secondo fonti della polizia, i tre avrebbero hanno dato versioni contraddittorie sugli orari e spostamenti del principale sospettato. Non è la prima volta che la Francia vive un incubo del genere. A settembre il cadavere di Philippine Le Noir de Carlan, 19 anni, era stato trovato a pochi passi dal Bois de Boulogne a Parigi.
La studentessa universitaria era stata brutalmente uccisa da un giovane marocchino già condannato per stupro e che non avrebbe dovuto trovarsi in Francia perché colpito da un provvedimento di espulsione.
Cristina De Palma, 12 febbraio 2025
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