12.313 casi segnalati. Si può morire dopo il vaccino?

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di Paolo Becchi, Giovanni Zibordi, Nicola Trevisan

A nessuno in Italia sembra finora interessare sui media, ma negli Stati Uniti si riportano tramite il sistema VAERS (Vaccine Adverse Reactions System) 12,313 morti segnalati da medici e ospedali dopo la vaccinazione.

Ecco il testo della comunicazione del 21 luglio del CDC americano:

Immagine 1

Curiosità invece due giorni dopo il testo al medesmo link è cambiato:

I morti sembrerebbero in apparenza meno, ma se si va ad analizzare a fondo i dati si confermano, in buona sostanza, i numeri precedenti. Più di dodicimila morti successivi alla vaccinazione segnalati da ospedali e medici in America. A inizio giugno i morti segnalati erano 6mila circa, ora sono raddoppiati. i casi vengono aggiornati con ritardi di settimane e con differenze tra diverse entità ospedaliere e diversi stati per cui c’è sempre un “arretrato” di migliaia di casi.

Gli altri anni il sistema segnalava in media circa 200 morti l’anno (per tutte le vaccinazioni, influenzali, tropicali per militari e le 13 vaccinazioni per bambini). Dal 1990 a Nov2020 sul VAERS si contavano 6145 morti per TUTTI i vaccini somministrati negli USA in trent’anni.

Da Dic.2020 a ora: i morti sono più di 12mila SOLO per vaccini Covid.

In tabella 1 si nota come in soli 7 mesi i vaccini Covid-19 abbiamo prodotti il 42% totali di MORTI rispetto a tutti gli altri.

Chi dice che “con tutti i farmaci ci possono essere casi avversi” forse non si rende conto che quando vengono segnalati più di 50 morti dopo la somministrazione di un farmaco è prassi sospenderne l’uso e le autorità iniziano un’inchiesta. Qui i due prodotti di Pfizer e Moderna hanno 13mila morti. Chi voglia rispondere che i morti Covid sono molti di più, forse non si rende conto che i morti post vaccinazione non sono in media di 80enni, ma di 50enni.

VAERS fornisce lo spaccato per età di circa ⅔ dei casi segnalati, per cui non è possibile dire l’età media esatta, ma se si spende un’ora a scorrere i report singoli (tutti pubblicati) si vedono centinaia e centinaia di persone giovani e adulte morte sotto i 50 anni. In termini di “anni di vita persi” 1,000 decessi di età media di 40 anni contano come 40 mila decessi di età media di 80enni.

Non c’è bisogno di insistere sul fatto che morire a 40 o 80 anni non è la stessa cosa.

Chi dica che “probabilmente in molti casi il vaccino comunque non c’entra” deve tenere presente, oltre al fatto che per tutti gli altri vaccini non si segnalano quasi morti, che ci sono invece molti casi in cui la famiglia o il medico non hanno messo in relazione il decesso con la vaccinazione avvenuta magari due settimane prima. Questo perché la maggioranza dei medici, seguendo quanto dicono le autorità, non pensa che i vaccini siano pericolosi e quindi non è spinta a cercarli subito tra le cause di un decesso.

Inoltre, c’è un limite di 3 settimane e ora al Senato USA vengono portati in audizione alcune vittime della vaccinazione che hanno sviluppato dopo mesi casi ad esempio di sclerosi multipla.

Di seguito si riporta l’analisi con i dati ricavati attraverso il database del VAERS; di libero accesso e consultabile da chiunque. Si ricorda che i dati vengono aggiornati ogni venerdì, attualmente sono fermi al 16/07/2021; riportiamo link di accesso diretto alla query con i campi già preimpostati per ripetere la stessa analisi che segue

In tabella 1, si riassume alla data del 16/07/2021 il numero di decessi, i casi di pericolo di vita e disabilità permanente riscontrati dopo la somministrazione dei vaccini Covid-19.

Tabella 1

Nel grafico 3 si rappresentano il totale degli eventi avversi per fascia d’età per tutti e tre i vaccini Covid19; si nota che c’è una parte di dati dove l’età non è stata indicata.

Nel grafico 3 si rappresentano il totale degli eventi avversi per fascia d’età per tutti e tre i vaccini Covid19; si nota che c’è una parte di dati dove l’età non è stata indicata.

Nei grafici successivi, è possibile analizzare quando si sono manifestati (in termini di giorni) gli eventi avversi descritti; si nota come il picco avviene nei primi giorni successivi la somministrazione del vaccino, come pure successivamente a partire dal 14° giorno si presenta una ricomparsa di tali eventi.

Attenzione allo spaccato per età superiore e minore ai 65anni.

Grafico 4

Grafico 5

Grafico 6

Per circa 9900 segnalazioni dei tre eventi gravi non è nota la fascia d’età coinvolta.

Per tale motivo si è ritenuto rappresentarle a parte.

Il sistema di segnalazione del VAERS riporta un numero importante di decessi ed eventi avversi di grave entità, che non possono essere ignorati dalla comunità scientifica e dai governi. Qualcuno dirà che rimangono tutte “segnalazioni” e dimostrarne la correlazione con il farmaco in oggetto, non è cosa scontata e immediata.

La stessa cosa però la possiamo dire per come, nell’ultimo anno e mezzo, non sia stato fatto un distinguo fra morti PER Covid e CON Covid (come dichiarato in tempi non sospetti da membri nostrani del CTS), quando la mortalità italiana nell’autunno scorso era fra le più elevate al mondo.

La domanda, perciò, rimane: che senso ha somministrare un farmaco a chi non ne ha bisogno e a chi (a giudicare dalle statistiche), non subisce i sintomi gravi della malattia come i soggetti in media sotto i 50 anni? E soprattutto: che senso ha porre delle restrizioni e discriminazioni come il decreto-legge sul Green Pass nei confronti, quando questi farmaci sono stati creati per “ridurre” i sintomi della malattia Covid-19 e NON per evitare l’infezione e quindi il moltiplicarsi del contagio del virus Sars-Cov2 indistintamente che l’individuo sia “vaccinato” o “non”?

Con questo post si chiude il ciclo di alcuni articoli nei quali abbiamo affrontato la situazione in Inghilterra con il report specifico sulla variante Delta link1 e link2, per poi cercare di capire e analizzare cosa sta succedendo in Israele, stato pilota per quanto riguarda la sperimentazione di massa di questi farmaci a tecnologia mRNA, qui il link all’articolo. I post hanno avuto molti lettori (il primo oltre 200.000 visualizzazioni) e molti commenti e questo ci spinge a continuare nella nostra opera di disinteressata controinformazione. Gli autori esercitano diverse professioni, fanno questa opera di informazione senza alcun scopo di lucro, ma esclusivamente per amore della verità.

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