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15 aforismi sul governo della paura e della colpa

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1. La commedia della mascherina è una tragedia nazionale.

2. L’ho detto fin da febbraio (si dovrà pur tirar via un diario alla fine di questa brutta storia): non ho paura del virus, ho paura del governo. Autoritario senza autorevolezza, supponente senza sapienza, non garantisce ciò che deve e si rivale sui cittadini colpevolizzandoli i quali, a loro volta (una parte non irrilevante, almeno) sono disposti al turpe scambio tra Parigi e la messa, a barattare la libertà per la sicurezza, perdendo libertà, sicurezza e dignità. Il combinato disposto ideale di quell’individualismo statalista che è la radice dei nostri mali.

3. Ci vorrebbe la forza umana e la credibilità morale di Wojtyla che diceva il contrario di quanto dicono oggi dittatorelli e sceriffi per preoccuparvi e controllarvi: “Non abbiate paura”.

4. Quanto accade – 8 contagiati qua, 9 là, 6 lì… – è del tutto normale. Diventa emergenza perché non è stato ricostruito il sistema della sorveglianza attiva su tutto il territorio nazionale. Eppure, siamo in questa situazione da gennaio, sono stati spesi 100 miliardi in deficit (debiti), c’è una linea di credito europea di centinaia di miliardi e ci sono sempre i 36 miliardi del Mes subito spendibili per la sanità. La inadempienza di governo crea l’emergenza, non il contrario. E con il controllo sociale, quale surrogato della medicina di base e della inesistente sorveglianza, si creano i mostri degli inquisitori e degli inquisiti. Ogni tragedia italiana ha alla sua origine una commedia.

5. Però, questi giovani disobbedienti, scorretti, che sbagliano, non rispettano le regole. Ah, le regole: la forma più cretina di educazione che sia mai stata concepita.

6. Questi giovani così irresponsabili che non salvano né il mondo né i nonni. Sono gli stessi giovani che il ministro dell’istruzione invitò, nel nome delle regole, a scioperare contro la plastica e il riscaldamento globale. Al tempo erano così responsabili, corretti, sensibili, regolati.

7. Poi la Vita, come sempre accade, si è ripresa tutto: dolore e morte compresi. L’unica cosa che ha lasciato è l’idiozia delle regole come governo del mondo e della gioventù sbagliata da sempre.

8. Uno mi ha detto: “Il M5S è come gli altri partiti”.

Un altro è intervenuto: “È vero, son tutti uguali”.

Un terzo si è aggiunto: “Lo sapevo, son tutti della stessa pasta”.

Non ce l’ho fatta, son dovuto intervenire per difendere il M5S: “Ma no, che dite, il M5S è     peggio, ma molto molto molto peggio”.

9. Cts: “Un metro di distanza tra i banchi scolastici o non si potrà riaprire la scuola”.

“Non è possibile, manca lo spazio”.

Cts: “Ah, allora non fa niente, mettete le mascherine”.

Il Cts è più comitato (praticamente comitiva) che scientifico.

10. Visto che il grande comitato tecnico scientifico ha fatto la rilevante scoperta scientifica della incompatibilità tra scuola e distanza e ha indicato la riapertura delle scuole con le mascherine, allora, una domanda si impone: perché sono state chiuse le scuole?

11. I governi italiani ormai si sono specializzati nell’orchestrazione della paura e del senso di colpa. La cosa più giusta è quella di istituire un ministero ad hoc: Ministero della Paura e della Colpa.

12. La mia nota definizione del Pd – partito del potere inutile – trova ulteriore e non necessaria conferma nell’alleanza stabile con il più grande movimento della disonestà politica che sia mai esistito: M5S.

13. A me l’avviso di garanzia a Conte e ai ministri non piace. È come quelli che accusano il governo perché non ha previsto il terremoto. La politica giustizialista e la giustizia politica sono marciume illiberale di cui si sono nutrite proprio le forze di governo. Tuttavia, è giusto dire che il governo e in particolare Conte hanno ricostruito i giorni caldi dell’epidemia in Lombardia e dintorni prendendo in giro giudici, contenti di esser presi in giro, e italiani. Questo è inaccettabile ed è accettato e diffuso dai giornalisti di regime e dai cialtroni.

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