“150 mila vite salvate dal vaccino”. Il fact checking di Becchi e Zibordi

L’analisi di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi sui numeri legati alla vaccinazione

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di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi.

Tutti i giornali hanno riportato questa settimana l’incredibile panzana che “in Italia i vaccini hanno evitato 150 mila morti”. Di solito, nelle dozzine di articoli che abbiamo scritto su questo tema ci asteniamo dalla polemica e cerchiamo di evidenziare più che altro i dati, ma qui quello che è troppo è troppo. Tutte le tv generaliste e i giornali (e ieri persino Mario Draghi in una sua intervista) hanno ripetuto come un sol uomo questa “notizia” sulla base di un comunicato stampa dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il comunicato si riferisce ad un report dell’Istituto stesso che probabilmente pochi avranno letto perché costituito da 40 pagine zeppe di grafici, tabelle, formulette. Considerato che abbiamo scritto un libro (“Stop vax. I fatti che vi tengono nascosti”) e un centinaio di articoli, anche in collaborazione con altri specializzati nell’analisi dei dati, tutti basati su tabelle, statistiche e grafici, ci siamo sobbarcati la lettura di questo Report.

Come si arriva a dire che vaccinando si sono evitati 150 mila morti di Covid-19? Il documento parte dalla “efficacia vaccinale utilizzata per le analisi descritte nel presente rapporto”, tale efficacia “misura la riduzione del rischio di avere una diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 (sia sintomatica che asintomatica, e con o senza casi di COVID-19…” (pag.10). Quindi con i vaccini ci sarebbero stati meno “contagiati” o “casi positivi” (al tampone). Dopodiché appare una formuletta il cui ingrediente base sarebbe l’“efficacia vaccinale”.

Non lasciatevi impressionare dalla formuletta e vediamo subito cosa mira a dimostrare. A pag.14 si conclude che si sono evitati 2,8 milioni di casi positivi e poi a cascata, 290 mila ospedalizzazioni, 28 mila ricoveri in terapia e 77 mila decessi.

Dagli stessi grafici riportati nel report risulta però un altro elemento che merita sottolineare: dal 1° gennaio 2021 fino al 31 gennaio 2022, cioè il periodo in cui si è vaccinato, si vede che i “casi” positivi al Covid sono esplosi di dieci volte tanto (vedi grafico in grigio).

 

Per maggiore chiarezza, qui si vede lo stesso andamento dei casi positivi in formato cumulativo (tratto da Worldometer).

Chiunque abbia conservato un minimo di senso della logica si chiede quindi come mai, da quando si vaccina i “casi positivi” siano passati da 2,4 a 15,4 milioni. I “casi positivi” (al tampone) sarebbero i potenziali malati Covid, di cui il 90% sono asintomatici, ma i famosi “positivi” sono stati l’ossessione dei governi e media per due anni e sulla base di questo dato dei “positivi” si sono fatti lockdown su lockdown e rovinato la vita di tante persone e attività e soprattutto dei giovani. E il Report usa proprio questi casi positivi per la formuletta con cui fa apparire le decine di migliaia di morti che sarebbero state evitate.

Ma come è possibile logicamente e statisticamente sostenere che grazie alla vaccinazione si siano evitati un totale di 2.828.366 positivi, come sostiene il report dell’Iss (pag. 20) se da quando si vaccina (gennaio 2021) i “casi positivi” sono aumentati da 2,4 a 15,4 milioni? Da quando si vaccina i casi positivi sono esplosi. È un dato così macroscopico che lo si vede anche nel report dell’Iss. Da quale magia viene che avrebbero dovuto aumentare ancora di più e la vaccinazione li ha ridotti, se da quando si vaccina i “contagiati” sono aumentati di 12 milioni circa?

Passiamo ai decessi, che alla fine sono l’unica cosa che conta. Come si vede dal grafico sopra riportato dell’Iss, ospedalizzazioni, terapie intensive e decessi Covid hanno seguito l’andamento stagionale degli altri anni, cioè più morti Covid in inverno e un calo dopo aprile fino a ottobre. Dove si vede l’effetto della vaccinazione? Va anche tenuto presente che non è mai successo nella storia delle epidemie che durassero per più di due inverni, inclusa la famosa spagnola del 1919-1920 e questa epidemia Covid, con i lockdown e vaccinazione invece è durata già tre stagioni.

Anche se i contagiati sono aumentati di oltre 12 milioni da quando si vaccina, cioè da inizio 2021, l’Iss immagina che sarebbero aumentati ancora di più e quindi poi anche gli ospedalizzati e i morti sarebbero aumentati di più. E di conseguenza i vaccini hanno salvato decine di migliaia di vite. Ma il punto che non è minimamente affrontato nelle 40 pagine del report dell’Iss è: i decessi totali vaccinando sono aumentati o diminuiti? Per i 60 milioni di italiani conta alla fine solo questo: si è fatto lockdown e poi obbligato, di fatto, quasi tutti a vaccinarsi da inizio 2021. È morta più o meno gente grazie alla vaccinazione? Il report di 40 pagine dell’Iss si guarda bene dal menzionare i decessi totali, ma fa solo una stima fantasiosa di quanti avrebbero potuto essere i casi e morti Covid in assenza di vaccinazione.

Insomma, ipotizzano quanti morti ci sarebbero potuti essere senza vaccino, ma non ti dicono il numero dei morti totali da quando si vaccina, che è il dato fondamentale. Quello che sappiamo è che sono stati segnalati, migliaia di morti dovuti ai vaccini. Questo risulta non dal report ma dalle cronache locali, nei dati della Sorveglianza sugli effetti avversi dei vaccini, nei dati dell’Osservatorio Europeo e persino in quelli delle Assicurazioni Vita. Come non ci stanchiamo di ripetere, incontrando per ora sempre il muro di gomma del silenzio, i dati dell’Osservatorio Europeo sulla Mortalità mostrano che vaccinando è morta più popolazione giovane.

Nei nostri articoli precedenti abbiamo riportato i dati aggiornati dell’Osservatorio Europeo che mostrano l’esatto contrario di quello che scrive l’Istituto Superiore di Sanità, e cioè che sotto i 64 anni in particolare in Europa il 2021 è stato l’anno record dei morti.

La stessa cosa viene rilevata dall’Osservatorio anche per le fasce di età fino a 85 anni e solo dagli 85 anni in poi nel 2021 con la vaccinazione c’è stato un calo di morti. La stessa identica cosa è rilevata negli Stati Uniti, dove però a differenza dell’Istat, la Cdc fornisce i dati aggiornati per fascia di età dei morti totali. Quello che si vede è che nel 2021 (in rosso scuro), anche in Usa in tutte le fasce di età sotto gli 80 anni, i morti sono aumentati rispetto al 2020 (in rosso chiaro).

Anche negli Stati Uniti si vede dunque che solo sopra gli 80 anni con la vaccinazione i morti sono calati, mentre per i giovani e adulti e in pratica sotto i 74 anni sono aumentati nel 2021. Quello che contano non sono i “morti Covid”, ma i morti in totale e in particolare le persone adulte e giovani che sono morte. Se tra queste vaccinando sono aumentati i morti, allora il fatto che nel 2021 per gli ottantacinquenni con già tre patologie ci sia stato un calo non consola. La conclusione logica sarebbe quindi che la vaccinazione, andava fatta per gli anziani fragili sopra i 75 o 80 anni ed evitata invece per tutti gli altri, per gli adulti e i giovani. Perché i dati dicono che per quasi tutta la popolazione i decessi sono aumentati da quando si vaccina.

Anche questo mese le cronache locali sono piene di giovani sanissimi morti per arresto cardiaco, come questa campionessa di nuoto.

Non sono casi isolati e non sono “cose che sono sempre successe”. I dati che abbiamo citato (assieme ad altri) sulla Vigilanza sui “casi avversi”, sui morti totali (visti sopra) e anche quelli delle Assicurazioni Vita (che noi abbiamo già riportato) mostrano che morti come quelle della nuotatrice Maria Sofia Paparo a Napoli questa settimana sono anomali. Ieri, ad esempio, un campione di football americano di 26 anni, due attacchi di cuore ed è morto.

 

I casi di giovani danneggiati dopo vaccinazione sono tanti e tra gli atleti nel calcio, tennis e ciclismo il numero è ancora più alto. E bisogna riconoscere che è la prima volta nella storia della medicina che avviene qualcosa del genere dopo una vaccinazione. Smettete di farneticare di avere evitato 150 mila morti Covid nel 2021 con i vaccini. La realtà è che i decessi totali sono aumentati rispetto al 2020, dove c’era pure la Covid. Il virus non è però diventato più letale nel 2021, anzi la versione Omicron lo era di meno.

Non fate quindi finta di non vedere che è morta più gente nel 2021 perché è nei dati ufficiali europei ed americani. In più lo si vede nei dati che riportano le Assicurazioni Vita. È scandaloso che si cerchi di coprire questa moria di giovani e adulti, che è evidenziata in tutti i dati di mortalità totale (non quella “Covid”). I giovani e gli adulti sono morti di più o di meno nel 2021, caro Istituto Superiore di Sanità? I dati di tutta Europa e degli Stati Uniti indicano che sono morti di più. Cosa c’è stato nel 2021 di diverso dall’anno precedente? La vaccinazione di massa.

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