Commenti all'articolo 17/05/72: l’assassinio dimenticato di Calabresi (sulla coscienza della sinistra)
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7 Commenti
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Claudio Braccesi
20 Maggio 2019, 15:55 15:55
E pensare che molti militanti di Lotta Continua sono ancora oggi sulla breccia nei giornali e nelle televisioni, spesso su posizioni opposte a quelle di allora. Per scrivere nella stampa italiana devi per forza essere stato di sinistra ( meglio se di sinistra extraparlantare). Ma porca miseria, ma tutte le persone che hanno fatto della moderazione e dell’amore per la democrazia liberale la loro bandiera per tutta la vita, perchè devono leggere ed ascoltare questi stronzetti, tanto vigliacchi, da non voler ricordare di aver voluto morto un uomo dello stato?
Luca
19 Maggio 2019, 11:50 11:50
Io c’ero.E mi ricordo bene.E provo lo stesso schifo di allora ripensando a quell’appello vergognoso.Ma questo Paese non progredirà mai.
giorgiop
18 Maggio 2019, 11:50 11:50
Il movimento studentensco inneggiò a quell’omicidio e nessuno li fermò nello spargere merda su un morto assassinato in nome di una ideologia, quella sì fascista, che abbatteva tutti quelli di diverso colore dal rosso. Quelli che scesero in piazza inneggiando però, almeno qui da me, avevano anche il dente avvelenato con Calabresi perchè fu il primo (e l’unico) a riconoscere feltrinelli in ciò che restava ai piedi del traliccio che non fu abbattuto.
Valter
17 Maggio 2019, 23:27 23:27
Calabresi lo hanno ucciso, altri hanno dovuto subire da innocenti la gogna di una sinistra canagliesca e stalinista: Leone, Andreotti, Cossiga. Berlusconi se la cavò con una statuetta in faccia. A Salvini farebbero fare volentieri la fine di Calabresi perché, come dice l’apologo dello scorpione che punge la rana sulle cui spalle attraversava il fiume, questa è la loro natura.
Andrea Salvadore
17 Maggio 2019, 21:12 21:12
Ritorniamo achiamarli come li chiamvamo sotto e dopo il fascismo, sono i fascisti rossi.
E pensare che molti militanti di Lotta Continua sono ancora oggi sulla breccia nei giornali e nelle televisioni, spesso su posizioni opposte a quelle di allora. Per scrivere nella stampa italiana devi per forza essere stato di sinistra ( meglio se di sinistra extraparlantare). Ma porca miseria, ma tutte le persone che hanno fatto della moderazione e dell’amore per la democrazia liberale la loro bandiera per tutta la vita, perchè devono leggere ed ascoltare questi stronzetti, tanto vigliacchi, da non voler ricordare di aver voluto morto un uomo dello stato?
Io c’ero.E mi ricordo bene.E provo lo stesso schifo di allora ripensando a quell’appello vergognoso.Ma questo Paese non progredirà mai.
Il movimento studentensco inneggiò a quell’omicidio e nessuno li fermò nello spargere merda su un morto assassinato in nome di una ideologia, quella sì fascista, che abbatteva tutti quelli di diverso colore dal rosso. Quelli che scesero in piazza inneggiando però, almeno qui da me, avevano anche il dente avvelenato con Calabresi perchè fu il primo (e l’unico) a riconoscere feltrinelli in ciò che restava ai piedi del traliccio che non fu abbattuto.
Calabresi lo hanno ucciso, altri hanno dovuto subire da innocenti la gogna di una sinistra canagliesca e stalinista: Leone, Andreotti, Cossiga. Berlusconi se la cavò con una statuetta in faccia. A Salvini farebbero fare volentieri la fine di Calabresi perché, come dice l’apologo dello scorpione che punge la rana sulle cui spalle attraversava il fiume, questa è la loro natura.
Ritorniamo achiamarli come li chiamvamo sotto e dopo il fascismo, sono i fascisti rossi.
Bravo Nicola