Politica

2024: l’anno horror della sinistra mondiale

Si chiudono 12 mesi da mani nei capelli per i governi progressisti d’Europa e dell’Occidente

Quello che sta ormai per volgere al termine sarà consegnato agli annali come l’annus horribilis per gli schieramenti progressisti di tutto il mondo occidentale. Fatta eccezione per il Regno Unito, dove i laburisti guidati da Keir Starmer sono tornati al governo dopo ben quattordici anni di dominio incontrastato da parte dei conservatori, il 2024 ha sempre e solo regalato delle cocenti delusioni alle sinistre d’Occidente.

L’appuntamento elettorale più atteso dell’anno, ovverosia le presidenziali negli Stati Uniti d’America, si è concluso con una netta affermazione del candidato repubblicano Donald Trump, che ha sbaragliato senza troppi problemi la debole concorrenza della sfidante, la vicepresidente uscente Kamala Harris, scelta dai dem americani per raccogliere l’eredità di un Joe Biden ormai completamente bollito.

In Germania, il cancellerie federale in carica dal dicembre 2021, il socialdemocratico Olaf Scholz, dopo essere stato sfiduciato dal Bundestag, si è visto costretto a rassegnare le proprie dimissioni nelle mani del presidente federale Steinmeier, il quale, prendendo atto della volontà di Scholz di dimettersi, ha decretato lo scioglimento del Parlamento e indetto nuove elezioni per il prossimo 23 febbraio.

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Se la Germania piange, la Francia sicuramente non ride. Anzi, tra i due chi sta peggio sono proprio i transalpini, alle prese con una preoccupante crisi economica accompagnata da un perdurante periodo di instabilità politica. Soltanto nel corso del 2024 i francesi hanno visto avvicendarsi ben quattro primi ministri, nell’ordine: Borne, Attal, Barnier, e da ultimo Bayrou, a dimostrazione di come la leadership di Emmanuel Macron sia ogni giorno più fragile e la sua era politica sia ormai prossima al capolinea.

Un capitolo a parte lo merita infine l’Italia. Nel 2024 nel Belpaese non si è votato, almeno per le legislative, né tantomeno si sono registrati momenti di instabilità politica o crisi di governo. Al contrario, l’esecutivo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni ha goduto, e gode tutt’ora, di un ottimo stato di salute, oltre che di un elevato indice di gradimento tra gli italiani, rimasto intatto anche dopo due anni di governo. Di più: l’esecutivo italiano, complice anche l’estrema debolezza di francesi e tedeschi, si è ritagliato un ruolo di prim’ordine sulla scena politica europea, candidandosi a diventare l’interlocutore privilegiato di Washington e del presidente eletto Trump, il quale, ha già speso parole di elogio nei confronti di Giorgia Meloni, consacratasi con merito nel corso di questo 2024 leader politico più potente del vecchio continente. Il tutto, con buona pace delle sinistre nostrane, che nell’anno che ci accingiamo ormai a salutare hanno visto crescere soltanto il loro fabbisogno di Maalox.

Salvatore Di Bartolo, 31 dicembre 2024

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