Politica

25 aprile, il Pd tace sui maranza violenti

Non c’è una parola di condanna da parte dei dem sugli episodi di violenza di ieri a Milano

Volevate la prova del fascismo imperante? L’avete avuta nel giorno dell’antifascismo militante. Volevate la conferma della impossibilità di integrare i balordi? L’avete ricevuta per la festa della sinistra integrazionista. Bande di maranza, ossia “italiani”, così li contrabbandano, di seconda e terza e nuova generazione, contro tutti: poliziotti, istituzioni, cittadini inermi, soprattutto ebrei. Assaltati, provocati, minacciati, insultati in fama di cani, perfino i tentativi di accoltellarli. Per Gaza? Non scherziamo, a questi farabutti della Palestina consta e importa meno di niente; al limite, avallano, senza saperlo o sapendolo alla lontana, i metodi di Hamas. La violenza pura, tracotante, per imporre loro stessi.

Nel 25 aprile rosssofuoco, denso di pretesti e di menzogne, la sconfessione di ogni valore, intento, politica: i maranza nordafricani dimostrano che Milano è roba loro, che possono fare quello che vogliono, arrivano a provocare lo stesso sindaco Sala, che non risponde. L’atteggiamento è da guappi, da bande, ma nessuno a sinistra si sente di dissociarsi né di ammonirli, sarebbe l’ammissione di un fallimento epocale sotto tutti gli aspetti: accoglienza, integrazione, naturalizzazione precoce. Si fa finta di niente, si continua a sostenerli nel segno di una avversione ebrea che è prepolitica, che discende dritta giù per li rami dell’antisemitismo moderno codificato da Marx. Ragione per cui gli ebrei incauti o ingenui sono costretti prima o dopo a far fagotto dal Pd, non parliamo poi dalle succursali dove un ebreo non entra neanche morto.

25 aprile di odio e di sopraffazione, di ambiguità e di fraintendimenti, di equivoci interessati. La sinistra piddina, con le sue agenzie, ostenta comprensione e favore per i “nuova generazione”, i maranza, i provocatori, i martiri griffati alla Ghali che non hanno alcuna consistenza politica, la loro sensibilità, se vogliamo metterla così, è, in definitiva, materialista, volere tutto, a qualsiasi costo, con qualsiasi mezzo a cominciare dal delinquere. E dall’odio pretestuoso, ma atavico, verso Israele. Degni discendenti di quel Gran Muftì di Gerusalemme che si alleò con Hitler nel segno della estinzione degli ebrei. Nessuno del Pd ha trovato di che condannare simili comportamenti, tutt’altro. Credono ancora che la polverizzazione sociale, la sovversione a prato basso possa agevolare l’implosione del capitalismo! Ma se non c’è razza più neocapitalista di questi, convertiti dalle masse alle borsette griffate, alle influencer milionarie, ai feticci della modernità. E ai profumi da duty free. Volevate una dimostrazione plastica della malafede dietro al 25 aprile? L’avete avuta. La violenza insita in questa ricorrenza di parte sta nella prosecuzione, nel continuum: oggi i “fascisti” vengono identificati con gli ebrei cui la destra di potere sarebbe orientata.

Così, senza andar tanto per il sottile, nel segno della subcultura da bestia, basta trovare un bersaglio, basta un capro espiatorio. La reazione di Israele, discutibile quanto si vuole, mero pretesto nella totale indifferenza, quando non condiscendenza, per l’orrore definitivo, quello sì nazista, del 7 ottobre. Per cui si spiega la totale assenza di condanna, la zero dissociazione verso i maranza antisemiti e balordi e invece la solita ossessione verso il governo, la Meloni, “le destre”, nel segno dello stalinismo dell’Anpi e del cialtronismo mercantile-letterario che ha velocemente rotto i coglioni. Ieri a fronte di attacchi indiscriminati di queste bande di teppisti “nuova generazione”, non si è fatto che sentire e risentire il compitino da scuola media di questo Scurati da tutte le parti, condito dalle incredibili uscite del padre della emula terrorista Salis, “Ilaria è il simbolo dell’antifascismo perenne”. Almeno su questo non sbaglia. Mentre già si sente parlare, e figurarsi se poteva mancare, di una candidatura del monologaro in questione “in risposta” a quella di Vannacci con la Lega.

A qualcosa il 25 aprile serve! La politica spotify, eletto chi vende di più in libreria o sui social: a questa stregua, candidate pure i maranza trapper che, dentro e fuor di galera, fanno milioni di visualizzazioni sulle piattaforme.

Max Del Papa, 26 aprile 2024

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