La fragilità politica del governo si è conclamata con la fiducia espressa dalla maggioranza relativa del Senato alle comunicazioni del premier Conte, che avrebbe dovuto dimettersi per agevolare le consultazioni quirinalizie allo scopo di verificare la disponibilità di un’ampia maggioranza su un progetto di unità nazionale. Ma Conte si ostina ad anteporre la sua sorte agli interessi del Paese, avviando una invereconda sessione invernale della campagna acquisti, offrendo poltrone e diritti di opzione sulla prossima legislatura. Il mercimonio istituzionale va interrotto, sfrattando il tenutario di Chigi e sottraendo il Paese agli abusi dell’incompetenza.
Andrea Amata, 23 gennaio 2021