4. Quarta bugia che ci hanno raccontato è che i percettori del reddito avrebbero dato una mano con qualche lavoretto socialmente utile: del tipo otto ore almeno alla settimana da dedicare al comune che paga l’assegno. Siamo andati a vedere nel comune di Roma cosa è successo: niente. Nonostante sia guidato da una grillina doc, non c’è ancora un percettore di reddito che tagli il prato, o accompagni le vecchiette, o che conti gli scolari sul bus. In compenso hanno realizzato 51 progetti che costano 2,8 milioni di euro. Si calcola che potranno (ma quando?) impiegare 2.500 percettori del reddito. Insomma un altro millino, dei nostri, stanziato per far fare qualche lavoretto ai disgraziati del reddito.
In conclusione il reddito di cittadinanza è un gigantesco flop, che ha bruciato dieci miliardi di euro, ha solo parzialmente aiutato i più deboli, ma senza dare loro alcuna prospettiva di lavoro e di vita. Criticarlo per il fatto che sarebbe arrivato a terroristi e omicidi, è come lamentarsi della rottura di una freccia, in un auto che è finita fuori strada. Smettiamola di continuare a fornire un alibi al più importante progetto di spesa realizzato dal passato governo e di cui oggi si finge che a qualcosa comunque sia servito. Esso non funziona, non perché è applicato male, ma perché è sbagliato in sé.
Nicola Porro, Il Giornale 3 ottobre 2020