Cosa hanno in comune una mietitrebbia e un vaccino anti pandemia? L’una contribuisce a non farti morire di fame, l’altro dovrebbe salvarti dalla morte causa virus. Entrambi sono prodotti ad altissima criticità strategica. Per la mietitrebbia lo sono certi pezzi di ricambio. Per il vaccino Pfizer le precauzioni per la sua conservazione (catena del freddo).
Se digitate “prezzi mietitrebbia New Holland nuove” leggerete che partono da 200 mila euro per arrivare a 700 mila euro. Lavorano un paio di mesi all’anno (sic!) ma quando lo fanno è per h24, come dicono i competenti. Se dovesse rompersi un pezzo non convenzionale, il ricambio deve arrivare in qualche ora.
Il fattore tempo è strategico per questa attività ultra stagionale. La scelta del responsabile dei ricambi per mietitrebbia è pertanto una responsabilità del vertice dell’azienda: costui ha poteri totali, persino quello di affittare un aereo privato per andare a montarlo in qualche ora.
Lo stesso vale per questi vaccini non convenzionali. Nella trasmissione 60 minutes della Cbs, il generale Gustave Perna, nominato da Donald Trump a capo delle “Operazioni Warp Spedd” per la produzione e distribuzione del vaccino, alla domanda “Se il vaccino venisse approvato domani?” ha risposto “A me basta un execute e siamo pronti a distribuirlo”. Poi “e se la distribuzione non va secondo i piani di chi sarà la colpa?”. “Solo mia, sono responsabile al 100%”. Che curriculum ha costui? Il generale è stato a lungo Capo della Logistica dell’Us Army e sappiamo tutti che nelle guerre (convenzionali), le sole vinte dagli americani, un ruolo determinante l’ha sempre giocato la “Logistica militare”.
Il premier Conte avrà letto quanto comunicato da Pfizer al Cdc (Centers for Disease Control) americano? Ecco una sintesi “Ogni fiala da 5 dosi del vaccino sarà posta su un vassoio da 185 flaconi. Un insieme di 5 vassoi sarà allocato in ogni box termico pieno di ghiaccio secco, con sia il monitoraggio della temperatura (meno 70°) sia il suo tracciamento con il Gps, quindi spedito.
Il cliente acquisisce i box termici dove preferisce: all’aeroporto, al porto, al centro di smistamento ferroviario o su gomma. Poi deve farli arrivare ai diversi “Centri Vaccinali” che avrà predisposto. Qua le fiale possono essere immagazzinate in refrigeratori a meno 70° per un massimo di 6 mesi oppure rimanere nei box termici per 10 giorni”. In questo caso la procedura è molto severa:
1. non aprire il contenitore per più di due volte al giorno ma richiuderlo entro un minuto!
2. ogni volta che lo si apre il box deve essere riempito di ghiaccio secco entro 24 ore.
3. ogni 5 giorni il ghiaccio secco deve essere totalmente ripristinato.
4. ogni fiala prelevata deve essere tenuta in frigo a + 2° per un massimo di 24 ore, poi consumata entro 6 ore.
È chiaro il perché Pfizer si sia cautelata con il costante tracciamento della temperatura nei boxe via Gps: i clienti incapaci di rispettare il protocollo non possono fare cause legali. In conclusione, due considerazioni:
1. curioso che l’Europa abbia fatto ordini massicci del vaccino americano-tedesco (si dice molto costoso) prima ancora di valutare altri vaccini che, a parità di efficacia, potrebbero avere costi di distribuzione diversi, visto che richiedono modalità di stoccaggio convenzionali e non estreme (meno 70°);
2. il premier, conoscendolo bene e avendolo testato in diverse avventure professionali, avrà senz’altro valutato il Commissario Arcuri idoneo alla bisogna, come Trump il generale Perna. Da apòta, comunque io un’autocertificazione gliela farei firmare.