Appunti sudamericani

“470 candidati comunisti”. Le elezioni-farsa di Cuba

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La farsa elettorale a Cuba: 470 candidati comunisti per 470 seggi in Parlamento

La dittatura utilizza un sistema elettorale che impedisce qualsiasi parvenza di democrazia. Piaccia o no, ieri 5 milioni di cubani sono andati alle urne per rinnovare i 470 seggi dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare (il Parlamento) ratificando, sì o sì, una lista di 470 candidati, tutti comunisti. Le tre schede disponibili consentivano loro di votare per tutti i candidati nel loro collegio elettorale, votare per alcuni o votare per uno solo. Ovviamente i più votati sono stati Raúl Castro (ma non aveva detto che lasciava la politica?) e il presidente de facto Díaz-Canel.

 Cuba/2: code dalle 5 del mattino per comprare il “pane liberato” all’Avana

Il pane a Cuba è diventato un lusso e il 90% del pueblo può solo permettersi quello della libreta, “liberato” che è sempre meno, tutto il resto è “prigioniero” di prezzi irraggiungibili per gran parte della popolazione.

Bolivia: il Movimento Al Socialismo criminalizza la protesta sociale con 25 anni di carcere

Il MAS di Evo Morales vuole criminalizza la protesta sociale con fino a 25 anni di reclusione, attraverso una legge che riprende le stesse linee guida di altri progetti normativi precedentemente respinti dalla popolazione. La popolazione ha già soprannominato “legge maledetta” l’iniziativa del partito di governo.

Relazione dei vescovi al Papa: “I narcos controllano parti del Messico”

Contrariamente al discorso di AMLO, un rapporto realizzato dai vescovi messicani e che sarà consegnato a papa Francesco ad aprile assicura che la criminalità organizzata ha il controllo di alcune parti del Messico ed è in collusione con le autorità a tutti i livelli di governo.

Su pressioni del regime cinese, l’Honduras ha rotto le relazioni diplomatiche con Taiwan

Il governo bolivariano dell’Honduras ha ufficializzato ieri la rottura delle relazioni che aveva con Taiwan dal 1941 e ha assicurato che non avrà più legami ufficiali con Taipei, appena undici giorni dopo che la presidente del paese, Xiomara Castro, aveva annunciato di “riconoscere l’esistenza di una sola Cina al mondo e che il governo della Repubblica popolare cinese è l’unico governo legittimo che rappresenta tutta la Cina”.

Paolo Manzo, 27 marzo 2023


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