Il caso del liceo Tasso di Roma non si sa se faccia più ridere o più piangere.
In questo storico liceo romano, all’inizio del mese di dicembre, gli studenti e le studentesse hanno occupato la scuola e oggi il preside con l’appoggio anche del ministro Valditara è intenzionato seriamente a prendere dei provvedimenti. Tra questi oltre alla sospensione vi è anche il 5 in condotta che avrebbe delle conseguenze probabilmente anche sulla promozione o la bocciatura degli stessi ragazzi.
Perché è una situazione tragicomica? Perché oltre alle cose che sono state dette, che ho sentito e che ho letto (ad esempio: i ragazzi dicono che vogliono decostruire la scuola, che sono in lotta contro il classismo, addirittura contro il razzismo del governo), ciò che desta appunto da una parte il riso dall’altra il pianto è che in questa vicenda del liceo Tasso emerge quello che è un po’ il carattere nazionale.
Per dirla con Longanesi, gli italiani vogliono fare la rivoluzione con il permesso dei carabinieri e così anche i ragazzi. E a quanto sembra di capire anche degli stessi genitori. Insomma vogliono rivoluzionare la scuola, vogliono fare la rivoluzione però allo stesso tempo vogliono essere premiati dalla scuola o da chi oggi ha il compito e la responsabilità di dirigerla. Quindi respingono il 5 in condotta.
Ma benedetti ragazzi e benedetti genitori: volete fare la rivoluzione? Prendetevi anche quelle che sono le conseguenze, in questo caso appunto il 5 in condotta. Pensare di occupare la scuola, produrre magari dei danni e allo stesso tempo essere poi premiati, beh mi sembra un po’ troppo.
È una situazione davvero tragicomica che con la scuola, la riforma della scuola, che cosa sia la scuola, francamente non c’entra proprio nulla.
Giancristiano Desiderio, 18 gennaio 2024