Uno studio congiunto fra scienziati svizzeri e austriaci ha stabilito come il riscaldamento climatico abbia un impatto sulla flora alpina, stante la pressione crescente alla quale le piante sono sottoposte. Man mano che la temperatura “sale” le piante si spostano verso l’alto, come ha dimostrato un loro recente studio su 183 piante alpine. Dalla prima metà del XX secolo quasi tutte hanno innalzato la loro area di diffusione di 20-35 metri. Tra i vincitori c’è la sassigrafa gialla che, con un colpo di teatro, è riuscita a spostare la sua area di diffusione sia verso l’alto, sia verso il basso, dimostrando una grande capacità di sopravvivenza, in situazioni estreme.
Il grande perdente è il bellissimo, romantico, umanoide, ranuncolo alpestre: il suo limite inferiore è salito di 385 metri, mentre quello superiore di appena 21 metri. Quelle piante incapaci ad adattarsi a condizioni molto fredde e povere di nutrimenti sono nella categorie delle perdenti. Nella vita delle piante e degli uomini la competizione è assoluta, tutti dobbiamo lottare per disporre di nutrimenti idonei e per captare la luce del sole, l’unico modo per avere una vita lunga e felice. In caso contrario ci tocca il ceo capitalism, la gig economy ergo il reddito di cittadinanza e automatico successivo status di zombie.
È ciò che ci sta succedendo come cittadini, in modo progressivo da un quarto di secolo, causa la globalizzazione selvaggia, la cui pressione crescente ha creato, non solo nel mondo delle piante, ma pure in quello umano, vincitori e perdenti. In questo caso, la sassigrafa gialla vincente è rappresentata da alcuni di noi (quattro gatti), che hanno spostano sempre più verso l’alto la loro area di diffusione, captando la maggior parte dei nutrimenti naturali e della luce del sole (leggi potere e quattrini), trattenendoli solo per loro. Sta succedendo l’opposto per l’enorme massa dei ranuncoli alpestri, i perdenti, che consumano nutrimenti sempre più scadenti (junk food basato sul micidiale mix “ogm-grassi-zucchero-sale”) e con la sempre più difficile predisposizione a captare la luce del sole (i nuovi zombie).
C’è però una differenza abissale, mentre in natura si gioca a carte scoperte, nella globalizzazione selvaggia le carte sono truccate dalla sassigrafa gialla (Silicon Valley e la Cina di Xi Jinping). Una prece per i ranuncoli.
Riccardo Ruggeri, 28 aprile 2018