di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi
Draghi dice che dobbiamo scegliere tra i condizionatori e la guerra. Ha detto “pace”, ma intendeva chiaramente la sconfitta della Russia, economica tramite le sanzioni e anche militare inviando armi agli ucraini. Draghi quindi dice che dobbiamo scegliere tra i condizionatori e la guerra contro la Russia, nel nostro caso specialmente la guerra economica.
Lasciando da parte il profilo etico-morale, che abbiamo affrontato in altri articoli, può essere che Draghi ci porti ad una guerra che non vinciamo e non sarebbe la prima volta nella storia italiana che ci imbarchiamo in imprese del genere. Qui non si tratta di inviare qualche centinaio di soldati in Libano, Iraq e Afghanistan e qualche bombardiere.
Riportiamo di seguito alcuni fatti degli ultimi giorni che mostrano un quadro diverso da quello presentato dai nostri giornali e dai nostri partiti, i quali anche al parlamento europeo hanno votato compatti a favore dell’embargo immediato e totale sul gas, petrolio nonché carbone russo.
1. Siamo noi a tagliare il gas russo e gli Usa ci vendono il loro guadagnandoci un sacco. I cinesi sono così gentili da dircelo visto che non lo capiamo: “Le sanzioni anti-Russia hanno portato all’Europa un deflusso di capitali e una carenza di risorse energetiche, mentre gli Stati Uniti ne hanno beneficiato” (il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian).
2. Il Ministro degli Esteri dell’India dice che vogliono fare pagamenti in rupie e in rubli nel commercio con la Russia. Quindi approfittano della politica di sanzioni europee per pagare tutto meno e inoltre liberarsi, anche grazie alla Russia, dall’obbligo di usare dollari. Il Pakistan idem, e il suo Presidente denuncia un tentativo americano di farlo dimettere, perché appunto non cede sul tema Russia e indice elezioni. Quindi i tre maggiori paesi asiatici per popolazione e tutti con atomiche solidarizzano con la Russia.
3. Bloomberg stima che quest’anno la Russia incasserà 320 mld di $ dalla vendita di materie prime, circa 100 mld in più dell’anno scorso grazie all’aumento di tutti i prezzi. Questo anche tenendo conto dell’impatto delle sanzioni europee. Per ora quindi sembra che Putin e la Russia, nel complesso, non soffrano delle sanzioni in termini perlomeno di incassi dall’export di materie prime.
4. Javier Blas, esperto di energia di Bloomberg afferma: “Il calo della produzione petrolifera russa all’inizio di aprile è significativamente inferiore ai 3 milioni di barili al giorno previsti dall’Agenzia internazionale per l’energia. Sono i primi giorni del mese, ma sembra che la Russia abbia trovato acquirenti volenterosi e molte scappatoie per continuare a vendere il suo petrolio”.
5. Il rublo è salito ancora, è tornato al livello pre-guerra nonostante gli esperti dicano che l’economia russa collasserà. Ora è arrivato anzi al livello a cui Banca di Russia si è impegnata a scambiarlo con oro. Sissignore, i giornali non ne hanno parlato molto, ma da oggi la Banca Centrale russa ti paga se vuoi vendere oro, 5mila rubli per grammo, prezzo fisso. Questo prezzo ora, grazie al fatto che il rublo sale, corrisponde al prezzo in rubli di mercato dell’oro, anzi oggi era leggermente più alto. Quindi, se il rublo resta a questi livelli, conviene prendere rubli e scambiarli con oro presso la Banca Centrale Russa. Ci sono molti esperti monetari e finanziari che parlano del fatto che, chiedendo pagamenti per gas e petrolio in rubli e poi pagando l’oro in rubli più del mercato, la Russia stia ancorando il rublo a gas, petrolio e oro.
6. Passiamo alla guerra. I servizi anglo americani diffondono ogni giorno sui media le loro analisi che una volta erano riservate: hanno una nuova politica che inonda ogni giorno i media di notizie militari riservate, in pratica è come se dicessero in pubblico quello che vedono con i satelliti e l’intelligence. I media occidentali sono pieni di storie di sette generali e centinaia di carri ed elicotteri russi distrutti nonché 40mila soldati morti, dispersi, prigionieri o che disertano. Stranamente non leggi sui media occidentali una sola notizia su perdite degli ucraini. Temiamo che si tratti di propaganda rivolta ad incoraggiare a tutti i costi gli ucraini, ci sono in effetti alcune centinaia di società ora, specie a Londra, che sono sorte di colpo per coordinare l’informazione sulla guerra pro-Ucraina.
7. Tuttavia, anche se non siamo esperti militari vediamo che le notizie, anche di fonte Usa su Reuters, ad esempio, indicano che sta partendo l’offensiva russa a est e sud-est, contro il grosso delle forze ucraine schierate contro il Donbass. Gli esperti militari indipendenti che proviamo a leggere indicano questo: la guerra vera, con manovre di carri armati sorretti da aviazione per accerchiare i circa 100mila ucraini di fronte al Donbass inizia in realtà ora. (vedi qui ad es. “Il ritiro da Kiev è l’escalation russa. È la… trasformazione da un’operazione psicologica a una guerra da manuale”). Per motivi propagandistici Zelensky non vuole che le truppe ucraine si ritirino dalle zone di lingua russa a est, ha anche degradato due generali e dice che li punirà. Sembra però che in questo modo da nord e da sud i russi possano ora cominciare la vera battaglia di accerchiamento.
Draghi quindi dice che dobbiamo scegliere tra i condizionatori e, di fatto, la guerra contro la Russia, nel nostro caso specialmente la guerra economica. Tutti danno per scontato che l’Occidente unito sotto la guida degli USA la vincerà, per cui siamo sul lato vincente e dobbiamo solo collaborare con gli USA e poi ci sarà la vittoria finale.
Abbiamo riportato però alcuni dati sul lato economico, sul comportamento di India e Cina o Pakistan, sui ricavi russi dall’energia in realtà aumentati, sul rublo che sale, sull’oro per rubli, che contraddicono l’idea del collasso economico russo. Queste notizie non danno un quadro negativo per ora per la Russia. Oggi segnaliamo anche qualcosa sul lato militare che indica come l’escalation vera inizia ora.
Dai fatti che elenchiamo sembra che la Russia abbia alleati nel mondo, venda le sue materie prime, rafforzi il rublo e lo leghi alle materie prime. Inoltre, può essere che, come leggiamo, ora inizi la vera battaglia di truppe per l’accerchiamento di quelle che Zelensky si ostina a tenere contro le province russe.
Può darsi che Draghi ci stia conducendo a una guerra che per gli Stati Uniti ha comunque dei vantaggi, ma una guerra che non si vince facilmente, anzi forse una guerra che non si vince affatto. E quindi che noi seguendo gli Usa contro la Russia ci sacrifichiamo e basta, portando il Paese al collasso della sua economia