Come molti di voi sapranno, il 20-21 settembre, qualora il nostro caro presidente Conte lo consenta, si terrà il referendum sul taglio dei parlamentari, tema molto caro alla retorica dei 5 Stelle (e già questo dice tutto). Ahimè, in parlamento il consenso verso questa manovra si è rivelato quasi unanime, salvo qualche rara eccezione, un po’ per convenienza politica (basti pensare al Pd che prima vota sempre contro e poi, all’ultima votazione, una volta entrato a far parte del governo Conte coi 5 Stelle cambia repentinamente idea), un po’ addirittura per “paura” di essere additati dalla vulgata demagogica grillina di essere degli strenui difensori della casta: ciò, a mio avviso, è un segnale della decadenza generale a cui è andata incontro la classe dirigente italiana, le cui decisioni ormai raramente sono frutto di ben saldi ideali e di spirito patriottico.
Detto questo, vorrei esprimere brevemente le ragioni per cui io mi trovo assolutamente contrario a questo taglio:
1. chi dice che i parlamentari italiani sono troppi, vada semplicemente a cercare il loro numero in rapporto alla popolazione del paese (perché è quello che conta, cari grillini): troverà che sia per la Camera sia per il Senato il numero è molto basso rispetto agli altri Stati europei; inoltre già l’Assemblea Costituente, con gli articoli 56-57 della Costituzione, stabilì che per la tenuta democratica del paese bisognasse mantenere un deputato ogni 80mila abitanti e un senatore ogni 200 mila (limiti che sono già stati superati successivamente)
2. è noto lo studio dell’osservatorio di Carlo Cottarelli che spiega come il risparmio che se ne deriverebbe è di appena lo 0,007% della spesa pubblica
3. sempre a proposito di spesa pubblica, questo governo è uno tra i più spendaccioni della storia della Repubblica per quanto riguarda gli stipendi di ministri, viceministri, sottosegretari, consiglieri vari (pensiamo solo a Casalino…), e qui si vede il loro doppio gioco e la loro demagogia incentrata sempre sul non raccontare ai cittadini tutta la verità, in modo così da fregarli
4. i parlamentari saranno anche la casta dei “privilegiati” come dicono i grillini; bene, se fossimo un paese serio per ovviare a questo problema penseremmo a ridurre i privilegi o il numero dei privilegiati? E, nel secondo caso, proprio non ci arriviamo che così facendo ci avviceneremmo sempre più a una oligarchia?
5. qui sarò sicuramente accusato di complottismo: nel “Piano di rinascita democratica” della P2, proprio il taglio dei parlamentari risulta essere tra gli obiettivi principali, ovviamente perché un parlamento ridotto risulta essere più facilmente manipolabile da lobby e gruppi di pressioni vari
6. molti si indignano per la scarsa cultura e lo scarso curriculum di vari parlamentari; ma siamo sicuri che riducendone il numero ci siano più probabilità che ciò non accada? A mio avviso, purtroppo, al contrario si ridurranno le possibilità di avere dei parlamentari seri, onesti e che nel caso sappiano anche distaccarsi dalle decisioni dei loro leader di partito, qualora le reputino sbagliate