Commenti all'articolo M. Il Figlio del secolo (Antonio Scurati)

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raffaele
raffaele
17 Gennaio 2019, 12:04 12:04

Pemettendo, ovviamente, che qualsiasi evento storico è sempre filtrato dalla visione di chi lo racconta, ma in questo caso condivido pienamente la tua analisi. Scurati traccia il profilo di Mussolini evitando, per quanto possibile, pregiudizi e partigianerie, immergendo chi legge nell’atmosfera degli anni venti in maniera straordinaria.

Luciana
Luciana
9 Gennaio 2019, 20:59 20:59

Mi hai incuriosita fortemente.
Non manchero’ di leggerlo e di tornare qui per lasciare il mio feedback.

Grazie

Alberto
Alberto
9 Gennaio 2019, 11:21 11:21

Scrivere un libro, a suo dire, senza pregiudizi,su Mussolini, per voler rifondare l’antifascismo è veramente paradossale.Non sarà che il fascismo interessa ancora moltissimo e magari si spera di vendere molte copie? Ai posteri l’ardua sentenza!M.A.

fausto luppi
fausto luppi
9 Gennaio 2019, 7:10 7:10

Ho letto il libro. Mi è piaciuto moltissimo.Ancor prima avevo letto “La storia del fascismo del grande De Felice, ed altro ancora.A parer mio Scurati ha attinto da fatti storici documentati, aggiungendo una leggerissima vena romanzata,senza travisare comunque la realtà storica,un libro che non stanca.
Dalla lettura del libro si evincono diverse considerazioni,una delle quali è che nulla in politica di ieri oggi od allora sia cambiata” Vedi legge elettorale” ecc…..Poi che i Socialisti od anche le sinistre prima o dopo le varie scissioni, non hanno mai voluto governare ed hanno sempre preferito litigare,od ancor meglio filosofeggiare nell’inconcludenza.

Valter
Valter
8 Gennaio 2019, 15:03 15:03

Merito di Sciascia aver coniato la definizione di “professionisti dell’antimafia” per tutti coloro la cui lotta alla mafia si risolve nell’amministrare liturgie di condanna accompagnate da retoriche orazioni, nonché accorati appelli alla società civile. Cose che alla mafia notoriamente ci fanno un baffo ma a questi sacerdoti antimafiosi assicurano una visibilità che ne promuove le carriere, che siano politiche, letterarie o solo burocratiche. Qualche nome: Orlando, Saviano, Ingroia per esempio. Per gli stessi motivi e nonostante il fascismo non ci sia più resistono i “professionisti dell’antifascismo” che il nemico fascista devono inventarselo in continuazione (per la serie ” che s’adda’ fa’ pe campa’ ! “). E questo libro che sicuramente stona con la “vulgata antifascista” sarà per loro un’occasione imperdibile per mobilitarsi e riservare all’autore le stesse cortesie già riservate a Gianpaolo Pansa. Già la prima gallina ha cantato sul corriere della sera.

Orlo
Orlo
8 Gennaio 2019, 14:24 14:24

Caro Nicola,alla tua pregevole analisi del libro,vorrei aggiungere che in questo Mussolini senza sovrastrutture si può leggere la pochezza di un personaggio che è assurto al potere per le misere politiche post belliche italiane,dove lo spirito liberale stava tramontando sulla strada della difficile riconversione industriale e che,sopratutto, nella mancata riforma agraria avrebbe potuto fondare le basi di una reale unità.
Una similitudine che vede nei nostri attuali chiari di luna politici una costante riconferma della mediocrità come fattore livellante.
Si pensi ad un Galli della loggia intento,davanti ad un capolavoro,a trovare la pagliuzza e anestetizzato nello sfintere tanto da nn trovare stonato un palo infilatovi di netto.
Un errore,tra l’altro,causato dai due(2) storici messi sul manoscritto dalla Bompiani per correggerne gli eventi storici trattati.
Una mediocrità senza mezzi termini che il Galli della loggia nn coglie nella sua imbarazzante battaglia da sepolcro imbiancato.
Lo Scurati,che nn stimo politicamente,nn è nuovo a grandi scritti.
Lui,Baricco e Pinketts sono gli unici italiani degni di essere letti.
Dello Scurati consiglio,dopo la lettura di M.,la lettura de “Il rumore sordo della battaglia” che è il suo esordio.