Il 15 maggio Gabriella Muscolo, uno dei tre componenti del collegio Antitrust (Autorità garante della concorrenza e del mercato – Agcm), ha concluso il suo mandato. A due mesi di distanza i Presidenti di Senato e Camera, cui spetta la responsabilità congiunta della nomina, non hanno ancora scelto il successore.
Il 24 giugno il Consiglio dei ministri, presieduto da Mario Draghi, ha designato Chiara Mosca come uno dei cinque componenti Consob, in sostituzione di Anna Genovese che il 15 luglio cessa dall’incarico. In un successivo Consiglio dei ministri sono stati indicati il Presidente e l’amministratore delegato di Rai il cui Cda è prossimo alla scadenza. Appartiene al semplice decoro amministrativo assicurare che le istituzioni operino in ogni momento secondo le modalità stabilite dalla legge. Lasciarle in condizioni provvisorie e incerte è sintomo di disordine politico e di instabilità operativa. Lo conferma la sollecitudine del Governo nel compiere le scelte dei nomi di propria competenza.
Nel caso della Agcm c’è un ulteriore elemento cui occorre prestare attenzione. Un collegio di tre componenti, se diventa incompleto, muta la propria configurazione e da organo collegiale si trasforma di fatto in organo monocratico: in caso di opinioni divergenti, prevale infatti la posizione del Presidente. L’Autorità Antitrust ha un ruolo di grande rilievo nel programma di riforme che il Governo è chiamato ad applicare. La competenza relativa alla nomina del collegio è una delle responsabilità più significative attribuite ai Presidenti di Senato e Camera. Il ritardo attuale appare quindi inspiegabile.