Salute

“A che ora vi siete vaccinati?”. La Viola e le comiche sul vaccino orario

La tele-virologa torna alla carica con una teoria sul vaccino assunto nelle diverse fasce orarie

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“A che ora avete fatto il vaccino Covid? Prima delle 16 è più efficace”, questo il titolo di un surreale articolo pubblicato da Antonella Viola, virologa del terrore di primo piano, su La Stampa. In particolare, la Viola cita a sostegno di questa conclusione uno studio israeliano in cui sono stati esaminati oltre un milione e mezzo di soggetti. Ebbene da tale studio, che secondo la nostra sarebbe “strutturato su solide basi scientifiche”, emergerebbe che le persone che sono state vaccinate al mattino o entro le 16 hanno sviluppato una protezione migliore rispetto a chi si è fatto inoculare il siero di lunga vita nel pomeriggio o di sera.

Il presupposto di questa ricerca si basa sul cosiddetto ritmo circadiano, da cui ne consegue che anche per la vaccinazione, al pari del sistema immunitario, vi sia un momento organicamente più propizio. Tuttavia, a margine di questa scoperta che potrebbe cambiare la storia del mondo, non sono specificati almeno tre dettagli:

1. l’efficacia dei vaccini eseguiti in piena notte;

2. l’implicazione del passaggio dall’ora solare a quella legale;

3. l’incidenza del jet lag, a seguito di un rapido cambiamento di fuso orario, su la medesima efficacia.

In attesa che gli studiosi rispondano a questi ulteriori quesiti, fondamentali per vaccinare al meglio anche la stragrande maggioranza degli asintomatici e paucisintomatici, noi comuni mortali ci chiediamo se l’illustre professoressa Viola, nel divulgare la stupefacente ricerca, sia stata mossa da un puro interesse scientifico o se la stessa, preoccupata per l’imperfetta immunizzazione di chi si è vaccinato oltre le quattro della tarda, abbia voluto indirettamente consigliare a questi ultimi una ulteriore dose di “rinforzo” in questa torrida estate.

Una cosa però è certa: che a quasi 4 anni dall’inizio di un terrore virale fondato su una malattia – oggi praticamente scomparsa – la quale, vaccino o meno, ha sempre colpito duramente i soggetti con il sistema immunitario fortemente compromesso, ancora si trovi il modo di riparlare del Covid-19, ribadendone implicitamente l’estrema gravità, appare veramente incredibile. Si capisce quanto sia stato professionalmente produttivo tutto questo per i tanti operatori della medicina italiana, proiettati in brevissimo tempo ai massimi vertici dell’interesse popolare.

Ma ripetendo una battuta finale del magnifico film giallo Il caso Thomas Crawford, quando è finita è veramente finita. Pertanto, ci permettiamo di consigliare alla dottoressa Viola di ritornare nei ranghi, nella speranza che arrivi presto un nuovo e ancor più micidiale virus con cui riprendere la sua meritoria opera di terrorismo di massa.

Claudio Romiti, 19 luglio 2023