Zanzara tigre

“A chi vuoi credere?”. Cruciani stronca le eco-attiviste anti polizia

L’editoriale del conduttore della Zanzara: l’inseguimento di Ragusa, le polemiche sulla Questura di Brescia e il falconiere della Lazio

Zanzara 16 gennaio

Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha affrontato diversi argomenti, iniziando con un caso di cronaca da Vittoria, in provincia di Ragusa: “Allora ragazzi, vi leggo questa notizia: fuggono con lo scooter dalla polizia e si schiantano contro un’auto, quindicenne in rianimazione e l’altro col femore fratturato. Di notizie come queste ce ne sono decine e decine. Non tutte finiscono col morto, ma basta criminalizzare gli inseguimenti. Gli inseguimenti ci sono ed esisteranno sempre. La sola cosa da fare quando incroci una gazzella dei carabinieri o un’auto della polizia, della guardia di finanza, dei vigili urbani, è fermarsi. Fermarsi, fermarsi, fermarsi. Anche se hai qualcosa da nascondere, perché tanto ormai ti rincorrono, ti beccano e ti fanno giustamente un culo così”.

Cruciani ha poi commentato il caso di una ragazza che ha denunciato di essere stata umiliata e costretta a spogliarsi e fare esercizi fisici in mutande dopo essere stata fermata: “C’è molta polemica in giro. Una ragazza denuncia di essere stata umiliata, denudata, e costretta a fare esercizi in mutande. Far spogliare una persona per vedere se ha delle cose addosso è una prassi normale. Se non avete nulla da nascondere, non rompete i coglioni. La Questura ovviamente smentisce questa ricostruzione dell’umiliazione. Tu a chi credi, alla questura o alle ecoattiviste perquisite?”

Infine, Cruciani ha lanciato un appello al presidente della Lazio, Claudio Lotito, riguardo il falconiere destituito per un episodio controverso: “È giunta l’ora del perdono. Non mi sembra molto disposto, ma il falconiere è disperato, barricato dentro Formello. Dice che non ha fatto nulla di male. L’appello che faccio al presidente Lotito è semplice: caro presidente, perdonalo. Non credo sia disposto, ma secondo Parenzo, è molto meno grave rispetto al saluto romano”.

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