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Sciopero inutile

A cosa punta (davvero) Maurizio Landini

maurizio landini

Ormai è palese: Maurizio Landini è pronto per il grande salto. Non ci sono dubbi. Bisogna soltanto attendere che i tempi siano maturi. Dopodiché il segretario generale Cgil potrà finalmente uscire allo scoperto, svestire i panni del sindalista e indossare quelli del politico.

D’altronde, il passo che separa l’attività sindacale da quella politica è sempre stato veramente breve. Per averne la riprova è sufficiente dare un’occhiata al curriculum dei predecessori di Landini alla guida del sindacato rosso. Da Pizzinato a Cofferati, da Epifani alla Camusso, innumerevoli sono stati i casi in cui il passaggio dalla segreteria generale della Cgil ai banchi del Parlamento ha rappresentato un qualcosa di straordinariamente naturale, quasi obbligato.

Ma lui, il compagno Landini, è parecchio ambizioso, evidentemente molto più di chi lo ha preceduto, e non è certo disposto ad accontentarsi di un banalissimo seggio da parlamentare, come fu, invece, nel caso di Susanna Camusso, segretario generale Cgil dal 2010 al 2019 e poi eletta in Senato alle Politiche 2022 nelle liste del Pd. Mica male, certo, ma Maurizio Landini ha ben altre aspirazioni, punta in alto, con ogni probabilità direttamente alla segreteria dem, oggi occupata da un’inconsistente Elly Schlein.

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L’inadeguatezza del segretario del Pd è sotto gli occhi di tutti (e non può certo essere passata inosservata dinanzi a quelli dell’attento Landini), al pari dell’insoddisfazione ormai generalizzata che aleggia intorno alla sua figura. Per non parlare poi dei risultati elettorali sin qui conseguiti, che definirli disastrosi sarebbe un eufemismo. Da quando la Schlein è segretario, i dem hanno perso tutto ciò che era umanamente possibile perdere, e, inutile precisarlo, laddove questo trend non dovesse essere invertito nelle prossime tornate elettorali, l’ipotesi di un cambio alla guida della segreteria nazionale non sarebbe poi tanto remota.

Tutto questo il compagno Landini lo sa bene, e tra un venerdì di sciopero e l’altro studia già da futuro leader dell’opposizione. Con buona pace degli ignari lavoratori, sfruttati per fini meramente propagandistici da quel sindacato che dovrebbe invece occuparsi di tutelarli; degli utenti, danneggiati dai ripetuti e insensati scioperi promossi ormai quasi settimanalmente dalle iper-politicizzate organizzazioni sindacali; e finanche della stessa Schlein, che ingenuamente vede ancora nel segretario Cgil un prezioso alleato in chiave antigovernativa. Illusi. Per chi ancora non lo avesse compreso, il vero obiettivo di Maurizio Landini è soltanto uno: la segreteria nazionale del Pd.

Salvatore Di Bartolo, 18 novembre 2023