Sul tema caldo dell’immigrazione clandestina, il partito composito della sinistra, che a quanto pare è ben rappresentato all’interno dell’ordine giudiziario, persevera in un clamoroso errore politico, criticando l’azione di contrasto del governo e, in soldoni, sostenendo la linea folle di una accoglienza illimitata.
Da questo punto vista, di fronte al profluvio di distinguo e di cavilli umanitari espressi dai legulei progressisti, la premier Meloni con una semplice battuta ha creato un comprensibile ed efficace spartiacque tra l’idem sentire della maggioranza degli italiani e il mondo dei sogni vagheggiato dalla stessa sinistra: “In Italia si entra solo legalmente, seguendo le norme e le procedure previste”.
D’altro canto, appare bizzarro che gli stessi legulei progressisti, sempre pronti ad alimentare rigurgiti forcaioli al primo avviso di garanzia ricevuto da un loro avversario politico, per quanto riguarda il reato di massa di immigrazione clandestina, insieme a tutto l’ambaradan illegale che vi ruota intorno, non hanno mai nulla da eccepire. Sempre pronti ad indossare i panni dei paladini dell’accoglienza dall’alto dei loro lussuosi attici, oggi ci fanno la lezione spiegandoci che sarebbero ben pochi i Paesi sicuri da cui provengono gran parte dei clandestini e pertanto, in punta di diritto, li dobbiamo accogliere senza se e senza ma.
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Tuttavia, ascoltando questo demenziale dibattito, molti cittadini delle nostre smisurate periferie si chiederanno la seguente cosa: stabilito il discrimine tra Paesi sicuri e Paesi insicuri, l’Italia dovrebbe accogliere chiunque provenga e dichiari di provenire da uno di cosiddetti Paesi insicuri?
In realtà, favorendo la sinistra politica delle porte aperte, noi rischiamo seriamente di diventare uno Stato altamente insicuro, data anche la nostra particolare collocazione geografica che ci rende particolarmente vulnerabili ad una incontrollabile invasione migratoria.
Sul piano concreto il tema in oggetto costituisce un problema epocale di dimensioni bibliche, e per questo non credo che esistano soluzioni semplici e a buon mercato. Tuttavia, nell’ambito di un quadro tanto complesso anche l’effetto deterrenza, chiaramente tentato dal governo con i centri albanesi, potrebbe e dovrebbe svolgere un ruolo significativo, scoraggiando i tanti presunti disperati che vengono in Italia pensando di aver trovato il Paese della cuccagna.
Continuare a demonizzare l’iniziativa, che nel bene e nel male sta raccogliendo parecchio consenso tra i nostri concittadini, è veramente diabolico, soprattutto per una opposizione che ambisce ad ritornare nella stanza dei bottoni.
Claudio Romiti, 22 ottobre 2024
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