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A Macron non è bastato correre da Papa Bergoglio. Ma occhio alle trappole…

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Sul tema dell’immigrazione diamo a Salvini almeno il merito storico di aver smascherato le ipocrisie di un’Europa sorda e cieca. E il premier Conte ha sintetizzato plasticamente questo momento nell’ultimo vertice, quando ha dichiarato che chi sbarca a Lampedusa sbarca in Europa.

A Macron, piccolo Napoleone in crisi di autorevolezza, non è bastato correre da Papa Bergoglio per una visita insolitamente lunga e cordiale, come fossero due vecchi sodali. Lo stesso Francesco aveva dedicato al neo eletto Presidente dell’Argentina, Mauricio Macri, meno di venti minuti.

Quanto alla Merkel, sta concludendo la sua avventura da Cancelliere di ferro tra contraddizioni e ostacoli.

Una rivoluzione che nasce proprio dal vigore iniziale di MatteoSalvini su un tema che tanto impatta sulle nostre coscienze e che incarna perfettamente quello che vuole essere il governo del cambiamento. Ma, dopo il raggiungimento di un consenso popolare che scuote e smarrisce ancora di più le forze di sinistra, quali sono i rischi a cui andiamo incontro? I servizi sono allertati e molto allarmati.

Aprire un contenzioso così aspro con un Paese confinante come la Francia può costarci carissimo. Gli apparati di sicurezza d’Oltralpe sono abituati ad operare in situazioni difficili, essendo cresciuti in zone di guerra nei Paesi del centro Africa o che si affacciano sul Mediterraneo.

Gli scenari ipotizzabili, secondo gli esperti di crisi, possono essere di più tipi: ritorsioni sul nostro debito pubblico oppure, più di quanto hanno già fatto, sui nostri interessi petroliferi in Libia, paese nel quale giorno dopo giorno perdiamo la nostra leadership, fino a possibili attentati da foreign fighter braccati proprio sul territorio francese che potrebbero arrivare facilmente da Mentone.

Sarebbe anche opportuno vigilare con dei droni sofisticati su tutti gli spostamenti dei gommoni e delle imbarcazioni che navigano con centinaia di disperati a bordo. Non sia mai che a qualche scriteriato venisse in mente una carneficina sulle nostre acque per farci passare dalla parte del torto.

Salvini questi rischi, anche sulla sua persona, li ha ben chiari e sa che si sta giocando tutto. Potrebbe prendere esempio da Donald Trump che ha imparato ad alzare i toni ma anche frenare una volta centrato l’obiettivo, come ha fatto con i confini del Messico, mandando sua moglie Melania a calmare le acque. C’è poco da cantare vittoria come fa, con l’entusiasmo del neofita, il Premier Conte.

Luigi Bisignani, Il Tempo 1 luglio 2018