Francesco Messina Denaro, soprannominato don Ciccio (Castelvetrano, 20/1/1928 Castelvetrano, 30/11 19982, è stato un mafioso italiano, legato a Cosa nostra. E PADRE di Matteo.
È stato il capo della cosca di Castelvetrano e del relativo mandamento, a partire dai primi anni ottanta.
Svolgeva l’occupazione di fattore presso le tenute agricole della famiglia D’Alì, proprietari della Banca Sicula di Trapani (in quegli anni il più importante istituto bancario privato siciliano) e delle saline di Trapani e Marsala.
DICE UN DETTO SICILIANO CHE LA VIGNA (IL POTERE, I SOLDI, LA PROPRIETÀ…) SI DIFENDONO CON IL FUCILE segue
Ca…volo da che pulpito…! I virologi se non altro avevano il loro tornaconto ma i giornalisti cosa avevano…”le direttive del berlusca ? ” eh, signor Sallustri&Liguori ? Completiamo per bene la “lista” degli scassaca…zi forzisti ? tali…Brun…/ Ronz…Gasp…..Ma per favore !! Un bel silenzio non fu mai scritto .!
Gianni Loiacono
31 Gennaio 2023, 14:58 14:58
Che segnale voleva darci Matteo Messina Denaro facendoci ritrovare le pilloline blu?
Ricordando (con piacere) una canzone degli Squallor
Principe Sabib, ma lei cosa vuole fare con la principessa?
Bibba, bubba, baribba… aggià chiavá… aggi’a chiavá….
Tizy
31 Gennaio 2023, 14:25 14:25
Ma non potrebbero limitarsi a fare i loro importanti lavori, invece di andare in televisione a parlare e a perdere tempo prezioso. Questo tenace parlatoio televisivo ha stancato, anche perché alla fine parlano sempre dei soliti noti.
Corsaro Nero
31 Gennaio 2023, 12:04 12:04
Essere ospiti in tv non è non è reato la sola regola da rispettare è non dire scemenze ma purtroppo la maggior parte non la conosce………ce ne fossero di Sallusti!…………
Piste…
Francesco Messina Denaro, soprannominato don Ciccio (Castelvetrano, 20/1/1928 Castelvetrano, 30/11 19982, è stato un mafioso italiano, legato a Cosa nostra. E PADRE di Matteo.
È stato il capo della cosca di Castelvetrano e del relativo mandamento, a partire dai primi anni ottanta.
Svolgeva l’occupazione di fattore presso le tenute agricole della famiglia D’Alì, proprietari della Banca Sicula di Trapani (in quegli anni il più importante istituto bancario privato siciliano) e delle saline di Trapani e Marsala.
DICE UN DETTO SICILIANO CHE LA VIGNA (IL POTERE, I SOLDI, LA PROPRIETÀ…) SI DIFENDONO CON IL FUCILE segue
Piste…
https://www.la7.it/nonelarena/video/la-verita-sul-perche-il-prefetto-sodano-fu-allontanato-da-trapani-30-01-2023-469976
Ca…volo da che pulpito…! I virologi se non altro avevano il loro tornaconto ma i giornalisti cosa avevano…”le direttive del berlusca ? ” eh, signor Sallustri&Liguori ? Completiamo per bene la “lista” degli scassaca…zi forzisti ? tali…Brun…/ Ronz…Gasp…..Ma per favore !! Un bel silenzio non fu mai scritto .!
Che segnale voleva darci Matteo Messina Denaro facendoci ritrovare le pilloline blu?
Ricordando (con piacere) una canzone degli Squallor
Principe Sabib, ma lei cosa vuole fare con la principessa?
Bibba, bubba, baribba… aggià chiavá… aggi’a chiavá….
Ma non potrebbero limitarsi a fare i loro importanti lavori, invece di andare in televisione a parlare e a perdere tempo prezioso. Questo tenace parlatoio televisivo ha stancato, anche perché alla fine parlano sempre dei soliti noti.
Essere ospiti in tv non è non è reato la sola regola da rispettare è non dire scemenze ma purtroppo la maggior parte non la conosce………ce ne fossero di Sallusti!…………