“A rischio incendio “. Ritirati i banchi di Arcuri

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C’era un motivo, forse, se il ministro dell’Istruzione Bianchi qualche giorno fa ha definito “una cartolina del passato” i banchi acquistati dal duo Arcuri-Azzolina, scatenando le ire dai 5 Stelle. E il motivo potrebbe essere la decisione del generale Francesco Paolo Figliuolo di ritirarne alcuni in fretta e furia dalle scuole perché non rispetterebbero le norme antincendio.

A rivelarlo è il Tempo, che mette sulla graticola l’ex commissario all’emergenza coronavirus in uno dei punti più dolenti della sua gestione. Quella delle forniture alle scuole per garantire distanziamento e lezioni in presenza.

“Rischi in caso di incendio”

In una determina dello scorso 21 settembre Figliuolo ha dato il via al ritiro dei banchi. Il lotto, scrive il quotidiano romano, farebbe riferimento ad un bando indetto la scorsa estate e vinto da tredici aziende. Tra queste anche una ditta portoghese che sottoscrisse due contratti: uno da 2,2 milioni di euro per fornire 70mila sedie e l’altro da 7,3 milioni per 110mila banchi monoposto ordinati dalle varie scuole. “A seguito di specifiche analisi merceologiche – si legge nella determina – è emerso che gli arredi scolastici forniti dalla ditta Nautilus hanno evidenziato la non conformità degli stessi alle normative in materia di sicurezza antincendio, impedendone l’uso ed imponendone il ritiro dagli istituti scolastici ove erano stati distribuiti al fine di eliminare i possibili rischi in caso di incendio”.

Arcuri e i banchi monoposto

Il tutto non sarà ovviamente gratuito. Perché qualcuno dovrà pur andare a prendere i banchi nelle centinaia di scuole che li hanno in dotazione. E così lo Stato dovrà versare poco meno di 173mila euro alla Jet Air Service spa, “unico operatore economico che si è reso disponibile ad eseguire il servizio di trasporto urgente in questione con annessa manovalanza”. La decisione di avviare il ritiro è stata presa dopo una riunione del 6 luglio tra Figliuolo e i vertici del ministero dell’Istruzione. “L’Area Logistico Operativa – si legge – ha rappresentato la necessità di procedere con l’esecuzione del servizio di ritiro degli arredi scolastici in argomento presso 136 istituti scolastici dislocati sul territorio nazionale per la successiva consegna presso idonei luoghi di custodia individuati dalla Difesa”. Il tutto va fatto con “somma urgenza”, perché “eventuali ritardi nel ritiro dei materiali avrebbero un impatto negativo importante sulla sicurezza negli istituti scolastici ove tali arredi sono stoccati”. Non proprio un acquisto, converrà forse Domenico Arcuri, di cui andar fieri.

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