Esteri

La caduta del governo

“Abbiamo sacrificato Berlusconi”. L’inaudita ammissione di Sarkozy

L’ex presidente francese ammette i fatti del 2011. E descrive dettagli inediti: “È stato crudele: era lui il premio per il rischio degli investitori”

sarkozy berlusconi

Alla luce dei recenti eventi e delle informazioni emerse dal libro “Le temps des combats” – “il tempo delle battaglie”, a firma dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, si dispiega un racconto che svela come si siano svolti i fatti culminati con la caduta del governo Berlusconi nel novembre del 2011. Come riporta il Corriere della Sera, Sarkozy, nel suo libro, parla di un episodio cruciale che segnò la fine del governo Berlusconi: una riunione del G20 che si svolse a Cannes il 3 novembre 2011.

Il ruolo di Sarkozy e Merkel nella caduta di Berlusconi

In quell’occasione, Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel avevano cercato di persuadere Silvio Berlusconi a dimettersi da guida del governo italiano – cosa che avverrà effettivamente il 12 novembre dello stesso anno. Dunque, la cronaca dei fatti inizia il 26 aprile 2011, quando Sarkozy, di visita a Roma per un incontro bilaterale fra Italia e Francia, nota quello che legge come un declino nella figura di Berlusconi. “Stava diventando la caricatura di se stesso”, rivela Sarkozy nel libro, aggiungendo che l’imprenditore brillante e l’uomo politico dall’energia indomabile “non era più che un lontano ricordo”.

Il capitolo successivo si svolge nel contesto di un’Europa in allarme per le sue finanze, vittima di una micidiale crisi finanziaria e sfiduciata dalle Borse. Il clima diventa particolarmente teso all’arrivo del G20 di Cannes a novembre, evento durante il quale anche il presidente americano Barack Obama e il leader cinese Hu Jintao si dimostrano “molto preoccupati”. Alla luce di queste preoccupazioni, la necessità di “salvare la terza economia dell’eurozona – l’Italia” si fa sempre più pressante.

Berlusconi, il “premio per il rischio” dell’Italia

Sul palcoscenico del vertice si trova Berlusconi, chiamato da Sarkozy e Merkel a rimettere in ordine le carte della finanza italiana e a cercare di placare la tempesta finanziaria in corso. La risposta di Berlusconi, volta a negare il pericolo sui mercati internazionali sostenendo che il debito pubblico italiano era nelle mani degli italiani stessi, viene definita da Sarkozy “abbastanza delirante”.

L’incontro si fa sempre più acrimonioso e, nonostante Berlusconi tenti di alleggerire l’atmosfera con alcune battute, Sarkozy lo rimprovera di essere “completamente fuori luogo”. Alla fine, il colpo di scena: “Ci fu tra di noi un momento di grande tensione, quando ho dovuto spiegargli che il problema dell’Italia era lui!”. Sarkozy e Merkel erano convinti che Berlusconi fosse diventato “il premio per il rischio” che l’Italia doveva pagare ai sottoscrittori dei titoli del Tesoro. Infine, Sarkozy conclude: “Abbiamo dovuto sacrificare Papandreu e Berlusconi per tentare di contenere lo tsunami… I mercati hanno capito che noi auspicavamo le dimissioni di Berlusconi. È stato crudele, ma necessario”.

Quindi in sostanza i leader di due Paesi stranieri si sono presi la briga di “sacrificare” il premier eletto dal popolo italiano tramite elezioni. Il tutto in onore ai mercati e alla politica del rigore europea. Molto democratico.

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