Si fanno audizioni, si dispongono consulenze (quasi mai gratuite) si definiscono perimetri di potere, più o meno profondo. Ma poco o nulla si aggiunge a quello che viene fatto dalle 28 Commissioni d base, anche perché non sempre ci sono ragioni per creare commissioni ad hoc: dal terremoto del Belice alla tragedia del Vajont, da alcuni episodi di mafia ad altri di terrorismo, dalla P2 al caso Moro, le occasioni “speciali” d’inchiesta si contano sulle dita di qualche mano. E non sempre se ne giustifica la ragione di raddoppiare il normale iter giudiziario.
Se si prendesse seriamente l’ipotesi di azzerare la gran parte di questo surplus di commissioni ci si eviterebbe anche di discutere circa le dimissioni di alcuni suoi presidenti, troppo intraprendenti nella comunicazione e pochissimo efficienti nell’attività parlamentare di inchiesta e di controllo. Perché chiedere a Nicola Morra di dimettersi? Non è forse meglio abolire la commissione antimafia? Intendiamoci, è una provocazione, che ha lo scopo di “normalizzare” un Paese sempre in cerca di ragioni per uscire dalle regole e per giustificare lo straordinario.
Antonio Mastrapasqua, 13 ottobre 2021