Il Garante degli scioperi ha dichiarato illegittimo lo sciopero generale indetto dalla Cgil e dalla Uil per venerdì 17 novembre. È in atto uno scontro politico: da un lato Landini, il segretario della Cgil; e dall’altro lato Matteo Salvini, vice premier e ministro dei Trasporti, che è arrivato a minacciare la possibilità che vi sia una precettazione dello sciopero.
D’altro canto è una delle prime volte in cui gli stessi sindacati non rispettano il volere del Garante degli scioperi, denunciandone la “nomina di carattere politico” (è sempre stato così, però è un ente terzo che dà un giudizio nel merito di uno sciopero generale).
C’è un tema di fondo quando parliamo di scioperi in Italia. Un articolo della Costituzione, l’articolo 40, sancisce un diritto che è sacrosanto. È giusto che i lavoratori possano astenersi dal lavoro, però stiamo attenti. Un conto è il diritto allo sciopero, un altro conto è l’abuso dello sciopero, che poi è quello che sta avvenendo nel nostro paese da ormai vari anni.
Vi leggo qualche dato. Nel 2023, anno che non si è ancora concluso, sono stati proclamati 1.425 scioperi, di cui 470 revocati. Nel 2022, invece, sono stati proclamati 1.520 scioperi, di cui 470 revocati. Nel solo settore dei trasporti, che come sapete è quello più colpito, sono stati proclamati 626 scioperi. Allora io mi chiedo: quando si proclamano nel corso di un anno più di 1.500 proteste siamo oppure no di fronte ad un abuso dello strumento?
Peraltro molti sindacalisti storici, ne cito uno su tutti, Giuseppe Di Vittorio, dicevano che lo sciopero ha ragione d’essere solo se utilizzato con parsimonia…
Continua ascoltando il video
Francesco Giubilei, 14 novembre 2023