La posta della bugia verde

Accise, l’ideologia fa danni: diesel inquina meno dell’elettrico

© Anurak Tepkhamtai, Charlott C, Rostik Solonenko e jpgfactory tramite Canva.com

Sto ascoltando, con un misto di sgomento e di nausea, le giustificazioni sulla necessità di aumentare le accise applicate al gasolio per eguagliarle a quelle della benzina. La ragione nobile che spingerebbe il governo all’aumento della tassazione del prezioso liquido sarebbe quella di ridurre i sussidi (in questo caso, sussidi=meno tassazione) alle fonti energetiche dannose per l’ambiente, in sintonia con quanto ci chiederebbe l’Europa, e preteso con enfasi e stridor di denti da tutti gli esponenti “verdi” (probabilmente vengono da Marte) che si sono susseguiti a Quarta Repubblica.

Eh già, per gli omini verdi è straziante l’idea che il gasolio, responsabile dell’ebollizione degli oceani, sia fiscalmente avvantaggiato rispetto alla benzina, quando è noto a tutti (tutti chi?), che generi molta più anidride carbonica. Ebbene sì, dobbiamo salvare il mondo! Questa è l’ennesima dimostrazione di quanti danni possa fare un’ideologia cieca, ottusa, disgiunta completamente dalla realtà e dalla scienza. E il grave è che questo obnubilamento non colpisca solo una sparuta minoranza, ma l’intera Europa. È veramente un fenomeno patologico che i posteri studieranno con curiosità e sbigottimento (sì, i danni li pagheranno loro). Come sempre vorrei riportare la questione sul duro piano della realtà.

Cominciamo: un litro di benzina ha un potere calorifico di circa 9,6 kWh/l (chilowattora per litro). Il gasolio, che è più denso, fornisce invece 10,7 kWh/l, ma ha un contenuto medio di carbonio superiore. Ne consegue che un litro di benzina generi 2,34 kg CO2, mentre un litro di gasolio ne generi 2,61. Quindi il gasolio, a parità di litri, produce circa il 12% in più di CO2. Vedo già i marziani esultare. C’è però un piccolo dettaglio da prendere in considerazione, e cioè il rendimento energetico. Il motore diesel ha, per ragioni termodinamiche, un rendimento energetico del 20 – 30% superiore rispetto a quello dei motori a benzina.

Ciò significa che, a parità di percorrenza, consumerò meno carburante e, di conseguenza, al netto della maggiore produzione di CO2/l, emetterò l’8–18% in meno di anidride carbonica. D’altro canto, per averne una conferma, basta sfogliare i listini delle auto e guardare la colonna “emissioni di CO2 g/km”. Chiunque potrà notare che, a parità di modello, le auto a gasolio emettono meno CO2 di quelle a benzina. Anche la mia esperienza diretta conferma questi dati. Ho posseduto un’auto ibrida a benzina e sono passato ad un’auto diesel di pari massa. Percorro prevalentemente autostrada e strade extraurbane.

Ebbene, il consumo medio, calcolato su due anni di utilizzo, è stato di 17,5 km/l per l’ibrida e 20 km/l per l’auto diesel. Anche sul terreno delle emissioni inquinanti (NOx, SO2, PM, CO) non c’è storia: i diesel moderni inquinano quanto, se non meno dei motori a benzina [1] e, per quanto riguarda il particolato, meno delle elettriche [2] e, concedetemi una nota di colore, infinitamente meno del fumo di sigaretta [3].

Se si vuole rimanere sul pianeta Terra, i numeri ci dicono che, anche volendo seguire la follia “green”, è corretto penalizzare meno il gasolio. Adesso vi lascio, sto cercando di mettermi in contatto con Elon Musk per trasmettere questa mia missiva ai marziani.

Carlo MacKay

[1] Quattroruote arile 2020
[2] https://www.emissionsanalytics.com/news/gaining-traction-losing-tread
[3] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15333875/

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