Politica

Accordo con Tirana: manderemo i migranti in Albania

Meloni e Edi Rama firmano un patto: come funziona il nuovo protocollo per gestire gli immigrati irregolari fuori dal Belpaese

italia albania accordo migranti © okfoto e Daboost tramite Canva.com

Una soluzione innovativa. Albania e Italia, dopo l’incontro di oggi tra Giorgia Meloni e Edi Rama, hanno firmato un protocollo che permetterà di trasferire alcuni migranti salvati in mare aperto fino a Tirana. “Un accordo che arricchisce un’amicizia storica”, esulta Meloni in conferenza stampa. Un “partenariato strategico” già attivo su tanti temi e che ora si arricchisce con la cooperazione sulla gestione del flusso di migranti dall’Africa. La sostanza è questa: l’Italia costruirà due nuove strutture in Albania e, a partire dalla primavera del 2024, ci trasferirà alcuni dei migranti che erano diretti alle nostre coste.

Il patto riguarda i migranti salvati in mare dalle autorità italiane (e non dalle Ong) ad eccezione di minori, donne in gravidanza e soggetti vulnerabili. Parliamo di “nuovi sbarchi“, non dunque di quelli già arrivati sulle coste del Belpaese. “Le strutture potranno accogliere fino a 3mila persone che rimarranno nel centro per i tempi necessari per la gestione delle domande di asilo”, ha spiegato Meloni in conferenza stampa. Se si considera che le domande dovrebbero essere gestite entro 28 giorni, la premier è convinta che “il flusso mensile annuale possa arrivare fino a 36mila persone che si alternano”.

Il sistema funzionerà così: i migranti recuperati dalle navi italiane verranno portati dalle imbarcazioni della Guardia di Finanza e da quelle della Guardia Costiera fino al porto di Shengjin. Qui l’Italia si occuperà delle procedure di sbarco e identificazione, dove realizzerà un centro di prima accoglienza e screening. Inoltre a Gjader, nel nord ovest dell’Albania, realizzerà una struttura modello Cpr per tutte le successive procedure del caso. L’Albania collaborerà per la sorveglianza esterna delle strutture.

L’Italia non è il primo Paese a ipotizzare questa soluzione “esterna” per la gestione dei flussi migratori. A qualcosa di simile stanno pensando il Regno Unito e l’Austria, per restare all’Europa. “Sono molto soddisfatta del lavoro fatto, considero questo un accordo di respiro europeo e dimostra che si può collaborare sul fronte della gestione dei flussi migratori a 360 gradi e lo si può fare con quelle nazioni che sono europee”, ha detto Meloni. “L’accordo di oggi con l’Albania è una soluzione innovativa che dimostra che dall’amicizia e dalla cooperazione possano nascere idee nuove, confido che domani possa diventare anche un esempio e modello da seguire per altri accordi di collaborazione di questo tipo”. L’obiettivo è semplice: “Contrastare il traffico di esseri umani, prevenire gli sbarchi e accogliere chi ha diritto alla protezione”.

Anche Edi Rama, che questa estate aveva ospitato il premier italiano in vacanza e ne aveva elogiato le capacità, si è detto soddisfatto. “Noi non avremmo potuto fare questo accordo con nessuno altro Stato dell’Ue”, ha detto il premier albanese. “Non credo che nei prossimi anni riusciremo a ripagare il debito verso l’Italia, il popolo italiano, le istituzioni italiane, per quello che hanno fatto per noi sin dal primo giorno in cui siamo arrivati su questa sponda del mare per trovare rifugio, per scappare dall’inferno, per immaginare una vita migliore. Questo debito non si può ripagare. Se l’Italia chiama l’Albania c’è”.

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