Apple si può rifiutare di concedere le chiavi del proprio telefonino al Fbi, in nome, liberale, della privacy occidentale. Ma non ci pensa un attimo a concedere allo stato cinese la possibilità di censura dell’informazione. Non è una contraddizione. È la conseguenza di un atteggiamento di chi si considera Stato, più di uno Stato, e come tale si rapporta con le entità politiche e i consumatori. Cosa altro sono le loro richieste alla cessione del nostro consenso per far parte di un social media, o per scaricare una nuova versione di un sistema operativo, se non il tacito consenso degli stati autocratici di Locke, di cui abbiamo parlato.
Il liberale oggi ha sfide nuove. Il suo metodo è nato e si è sviluppato con la sua rivoluzione industriale. Sta affrontando quella digitale. E i punti di contatto con il pensiero conservatore sono molto maggiori che quelli con la sinistra globalizzata e politicamente corretta delle felpe.
Nicola Porro