Zanzara tigre

“Adesso querelo”. Parenzo fa l’offeso col nostro sito

porro, parenzo, Zanzara 26 giugno 2024

Nell’ultima puntata della Zanzara, il conduttore Giuseppe Cruciani ha commentato così il blitz degli attivisti di Ultima Generazione a Roma e le polemica sulle espressioni facciali della Meloni nel suo discorso in Parlamento.

“Allora ragazzi veramente pensate che imbrattare la scalinata di Trinità dei Monti, un grande monumento italiano, possa servire a fermare un uomo che vuole ammazzare una donna?”, ha esordito Cruciani. “Ragazzi ma a cosa c’entrano i monumenti con la cosiddetta lotta al patriarcato? Non servono a un caz**, dovrebbero pulire quel monumento con la lingua.”

Il conduttore di Radio24 ha poi criticato i detrattori del governo che si sono concentrati sulle espressioni di Giorgia Meloni e dei vice presidenti del consiglio Salvini e Tajiani durante il discorso sulla morte del lavoratore indiano. “Ma come caz** siete ridotti a fare la mimica del volto della Meloni o di Tajani per scoprire che cosa? Che non si occupano dei morti, che sono indifferenti? Mali mortacci vostri!”, ha tuonato Cruciani.

Cruciani ha poi concluso il suo editoriale di inizio trasmissione punzecchiando il co-conduttore David Parenzo leggendo un articolo pubblicato qui su nicolaporro.it: “Leggo poi, e qui vi lascio questa considerazione, dal sito di Nicola Porro quanto segue: «Ancora una volta la linea editoriale pseudo antifascista che sta caratterizzando da tempo La7 fa abbastanza schifo». «Basta sintonizzarsi» – e ripeto, non lo sto dicendo io – «cinque minuti su uno dei vari talk di approfondimento per rendersi conto di quanto tale argomento sia centrale nell’economia dei dibattiti. In particolare David Parenzo, che quest’anno conduce l’Aria che tira, ha raggiunto l’apoteosi di un simile abbaiare alla luna». Il commento, ripeto, dell’articolo di nicolaporro.it è «Fate abbastanza schifo, per non dire altro». Non lo dico io”. E Parenzo borbotta: “Adesso querelo. È una vergogna. Mi aspetto da un sito diretto da un magistrale giornalista liberale degli applausi, non degli sputi”.