La Giunta regionale della Regione Toscana ha approvato una proposta di legge che prevede la possibilità, per i Comuni a più alta densità turistica, “di individuare zone o aree in cui definire criteri e limiti per lo svolgimento delle attività di locazione breve di immobili per finalità turistiche”. Se questa proposta diventasse legge, il Governo non potrebbe che impugnarla dinanzi alla Corte costituzionale, considerata la sua palese illegittimità. La locazione, infatti, è materia di competenza esclusiva dello Stato, trattandosi di “ordinamento civile” (articolo 117 della Costituzione), non delle Regioni.
La cosa, però, deve far riflettere sull’uso disinvolto (per usare un aggettivo gentile) delle istituzioni – e del rispetto delle stesse, oltre che dei cittadini – da parte di alcuni. La proposta, infatti, fa il paio con la delibera approvata qualche mese fa dal Consiglio comunale del Comune di Firenze, su impulso del sindaco, e sommersa da ricorsi al Tar a causa dell’evidente illegittimità anche di questo atto. E fa tornare alla mente l’iniziativa dell’ex assessore al turismo di una precedente Giunta (ma presente, con altro incarico, anche in quella attuale), che in un convegno a Firenze, sette anni fa, ammise candidamente di aver proposto una norma, sempre in materia di affitti brevi, che sapeva essere incostituzionale ma che gli serviva “per stimolare il Governo a legiferare sul tema”.
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Ulteriore questione. Nella proposta di legge della Giunta toscana, “per l’albergo viene prevista la possibilità di associare nella gestione civili abitazioni che sono nella disponibilità della struttura stessa”. Quindi, com’è la storia? Se le case vengono date ai turisti dagli albergatori, non vale più il discorso che sarebbero sottratte a famiglie e studenti?
Nel frattempo, leggiamo su Wired che – a sei mesi dal provvedimento che ha di fatto vietato gli affitti brevi a New York (sono consentiti solo in caso di compresenza nell’appartamento di proprietario e ospite) – “nonostante le speranze dei legislatori, la legge non sembra aver influito sul costo degli affitti a New York, che sono solo una parte del complesso problema della carenza di alloggi in città”. Mentre, in compenso ha fatto lievitare i prezzi delle camere d’albergo e – aggiungiamo noi – ha favorito il sommerso.
Ma va? Chi lo avrebbe mai detto? Quando lo capiranno, certi personaggi, che il dirigismo non porta a nulla?
Giorgio Spaziani Testa
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