Commenti all'articolo Affitti brevi, storia di una fake news

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Giulio
Giulio
1 Aprile 2019, 17:30 17:30

Non ho capito se la cedolare al 21% la deve pagare AirBnb (sostituto d’imposta), o se la deve dichiarare e pagare il proprietario che affitta casa.

Alessandro
Alessandro
1 Aprile 2019, 15:45 15:45

Il vero problema non è tanto il controllo delle notizie, sebbene sia una cosa da fare, ma la totale mancanza di spazio per le rettifiche. Io sono uno che pensa alla comunicazione come uno scambio di responsabilità, c’è uno che produce e uno che riceve, ma devo ammettere che ultimamente stiamo creando una casta giornalistica. Sembriamo gli unici detentori del sapere da tramandare e riusciamo pure a farci la guerra tra noi, tra chi scrive in una redazione e chi no. Abbiamo scordato che le notizie e l’informazione sono il quarto potere, forse oggi anche il primo.Ci giochiamo come fanno i bambini coi petardi, senza capire che abbiamo delle bombe atomiche per le mani.

Emanuele
Emanuele
1 Aprile 2019, 13:05 13:05

Approfitto dell’argomento fake news.
Sei un giornalista e anche tu hai una tua personale opinione? Fantastico! Esprimila! Prima ti chiederei di espormi oggettivamente i fatti; diversamente il mio pregiudizio nei tuoi confronti è che, falsificando in toto o in parte la notizia, tu abbia un approccio intellettualmente disonesto e la tua credibilità rischia di scendere al livello ubriaco-al-bancone-del-bar. Falsificare una notizia non solo è poco professionale ma anche sintomo di debolezza e lacune nel pensiero: se si hanno argomenti validi non c’è alcun bisogno di imbrogliare.
Se c’è un vantaggio nell’essere giornalisti è che, paradossalmente, puoi avere più credibilità a esporre ragionamenti deliranti su fatti oggettivamente riportati piuttosto che esprimere pensieri ragionevoli falsificando la realtà.