Avete presente l’allarme fascismo, che tra le redazioni dei giornali si è creato dopo i fatti di violenza avvenuti davanti al Liceo Michelangelo di Firenze? Ecco, adesso si vengono a scoprire altri pezzi, che stanno componendo un puzzle ben più complesso rispetto a quello della semplice “aggressione di matrice fascista”.
La Digos, grazie al video diventato virale sui social, che ha ripreso sei giovani di Azione Studentesca picchiare con calci e pugni due esponenti dei collettivi studenteschi di sinistra, ha aperto un’indagine sulla base della denuncia per violenza privata e volantinaggio non autorizzato nei confronti dei sei giovanissimi di destra, nati tra il 2002 ed il 2007.
Nel corso del video, si nota anche la presenza di una professoressa che cerca di separare in modo invano i ragazzi che se le danno di santa ragione. Eppure, possono essere le dichiarazioni di un altro docente a sconvolgere il quadro più accreditato in queste ultime ore. Secondo il professore – che ha voluto mantenere l’anonimato perché la scuola “è molto politicizzata” – sarebbero stati i collettivi di estrema sinistra ad accendere la miccia, e non invece gli esponenti del movimento studentesco di Fratelli d’Italia.
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In un’intervista poi riportata dal quotidiano La Nazione, il docente descrive quanto visto in prima persona: “C’era questo volantinaggio dei ragazzi della destra. Sono usciti quelli dei Collettivi e hanno cominciato ad insultarli e strappare i volantini. Hanno tirato delle spinte e a quel punto quelli di Azione Studentesca hanno cominciato a picchiare. E sicuramente hanno esagerato”. Una violenza, quindi, che inizierebbe appunto dai giovani della sinistra radicale, portando poi la situazione a degenerare con il concorso di colpa dei sei giovanissimi di destra.
I fatti si pongono in continuità con quelli del Liceo Pascoli, ancora a Firenze, dove non ci sono immagini ma pare – come riportato da numerosi quotidiani – che si sia verificata una situazione analoga: volantinaggio dei ragazzi di destra, arrivo dei collettivi a mo’ di insulti, con l’obiettivo di bloccare la distribuzione. Al Pascoli, però, l’intervento decisivo del personale scolastico ha evitato il peggio. Il tutto, però, rimane al vaglio della Digos, che prosegue nelle indagini per entrambi i fatti. Per di più, “a seguito degli avvenimenti accaduti all’esterno del liceo Michelangelo, gli studenti dei collettivi di sinistra hanno organizzato una manifestazione antifascista – commenta Giampaolo
Giannelli, coordinatore toscano Unione degli Istriani. Peccato che la manifestazione, oltre a momenti di tensione culminati nel lancio di petardi contro la polizia, abbia visto sventolare le
bandiere della ex Jugoslavia di Tito, il massacratore di migliaia di italiani. Peccato, soprattutto,
che si siano ascoltati cori vergognosi inneggianti a Tito ed alle foibe”.