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Aiuto! Adesso le virostar sono esperte di feci nella Senna

Pregliasco, Bassetti, Rezza senna © edmondlafoto tramite Canva.com

Come detto (anche noi abbiamo la nostra narrazione, a puntate, minuscola, per la carità), le olimpiadi non francesi ma macronarie, macaronarie, è unammerda che si rispecchia nella fogna nazionale dove sempre più atleti affondano, ritrovandosi in ospedale (Franco Lodige è scatenato, e fa bene): salmonella, escherichia, il menu intossicazione è ricchissimo, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Un miliardo e mezzo per bonificare e questo è il risultato: l’unica immune è la sindacheassara di Parigi, la Hidalgo, e ci sarà un perché: o è autopercezione, o il CIO ha riscritto i test immunologici. Oppure hanno fatto il solito trucco dei vaccini, hanno bonificato solo la pozzanghera in cui si è immersa lei.

Ma ogni eau de Senna fa brodo e ciascuno a modo suo ne approfitta per un tuffo nell’attenzion mediatica; potevano, no dico, potevano mancare i virologi utilité a dire la loro? Non potevano! Ed eccoli qua, in fila per tre col resto di due (manca solo Burioni, ancora sotto choc: “djokan, ha vinto ancora Djoko!”). Su virologi, su igienisti, accorrete in fitta schiera: indovina chi viene a boomerang? Pregliascoh, Bassettih, ‘spetta un attimo che arriva pur er sor Rezzah: ma come si fa, ma che siete matti, ma “i pericoli sono tantissimi”, ma sono indignato (ah, beh, fermate tutto, bloccate le Olimpiadi), ma “è stato un azzardo”, ma “qui si rischiano forme gastroenteriche”, e mecojoni, dovevamo studià da virologi per capirlo; non se ne fa una ragione l’ADSKronos che trova l’ardir di dire di “misteriose infezioni gastrointestinali per gli atleti che hanno nuotato nella Senna”. Misteriose ‘n par de palle!

Ecchiillà: i virologi da rivista, nel senso delle copertine patinate, che da esperti di virus si spenzolano sul clima, sul sesso, sulla genetica e, le voilà, oplà, sulla batteriologia, torna a casa viro: il cerchio si chiude. E però ricorda molto ma molto la faccenda dei vaccini, per diverse ragioni che qui andiamo ad elencare. C’è, bruciante, la smania di apparire, il virus del narcisismo, la fregola dell’influencer, vanitas vanitatum et omnia virologus: scusate, chi vi ha chiesto niente? Sì, d’accordo, i media, forse anche dietro impulso vostro, ormai siete di casa da tre anni: ma chi ancora si ostina a leggerli, i giornali, difficilmente si sarà sconvolto, tanto più che non vi riescono se non banalità, praticamente parlate di voi, delle vostre costernazioni, dei vostri fremiti: sempre sullo spot, eh, compagni? E che tempistica! Ci voleva una laurea in virologia per capire che se ti butti nella merda e la bevi, il best case scenario è di finire intossicati con le flebo e la lavanda gastrica? Come mai ci arrivate solo adesso, dopo dieci giorni di zitti e muti, come la canzoncina dei Maneskin? Tempo scaduto, nel frattempo chi osava eccepire, guardate che è sciagurato mandarli dentro, veniva marchiato da accuse paragnostiche: fascista, novax, putiniano. Voi dove stavate? A farvi uno sciottino al bar a forma di primula? Sempre i complottisti di cui sopra obiettavano: mah, a me mi sembra leggermente malsana questa Senna, tipo Stige, pare una palude pontina ancora da bonificare: “Naaah, sono i cambiamenti climatici, che ne sapete voi”. Adesso tutti a dare lezioni di intossicazione: troppo comodo, compagni virologi e geometri. Ancora una volta: quando la percezione non soccorre, si torna allo scientismo in 10 lezioncine.

Scusate, non vi ricorda qualcosa? Ehggià, la pandemia, i vaccini che ve lo garantiamo noi, date retta a noi, chiamate noi, sono sicuri, ricostituenti, nessuna controindicazione, fanno venire i poteri dell’Uomo Ragno, immunizzano a vita, ah beh no, solo per dieci anni, cioè dieci settimane, cioè dieci minuti, possono schiantare il cuore e far venire cancri biturbo però vabbè, dai, salvano, salvano, per qualche migliaio (o milione?) di decessi improvvisi, misteriosi, che sarà mai. Adesso, che facciamo? Ricominciamooo? Ci riconsegnamo in pasto alla paludosah scienzah? “Serve cautela e attenzione ma da epidemiologo suggerisco il principio di precauzione”. Sì, e mettetevi la maglia della salute, e non immergetevi nella Senna prima di tre ore dal pasto nudo e bio che fa cagare pure quello. La verità è che molti, come sempre, non hanno niente da dire però vogliono fortissimamente dirlo, hanno fiutato una nuova occasione, ricordano a volte certe creatrici digitali al tramonto, galeotto fu il pandoro, che ogni tanto si sparano una posa ormai patetica e, sotto, le ricoprono di insulti. Signòri!, come diceva il Paron Rocco: questa è gente che irrideva: Djokovic è finito, è un cadavere, non sta in piedi, vedi com’è ridotto senza bucarsi le duecento volte; adesso gli fanno i complimenti a denti stretti, come la Settimana Enigmistica, ma senza rinunciare a qualche rosicamento volante.

Vabbeh, amo capito: se nuoti nella fogna, finisci per marcire: parola di virologo. Però, scusate, il rimedio c’è, e ci stupisce che proprio voi non lo abbiate proposto: un bel vaccino! Eh? Che immunizza? Che risolve tutto? Come mai non ci avete pensato? Ma forse – vi conosciamo, mascherine ffp2 – stavate solo preparando il terreno, esibendo la vostra immarcescibile scienzah, “per un atleta non è certo entusiasmante nuotare in un ambiente simile”. Ma va’! E va’, E va’, va’ avanti tu che adesso c’ho da fa, te c’hanno mai mannato a quer paese, sapessi quanta scienzah che ce sta, er primo virostar è amico mio, tu dije che te c’ho mannato io…

Max Del Papa, 6 agosto 2024

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