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Aleksei Navalny è morto. L’oppositore di Putin “si è sentito male”

Il comunicato del servizio penitenziario federale russo: “Eseguita la rianimazione, non c’è stato nulla da fare”. Aveva 47 anni

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È morto a 47 anni e a riportare la notizia sono le agenzie di stampa russe. Aleksei Navalny, 47 anni, è deceduto nella colonia penale n. 3 dell’Okrug autonomo di Yamalo-Nenets, come riferito dal dipartimento regionale del servizio penitenziario federale.

Come è morto Navalny

“Il 16 febbraio di quest’anno, nella colonia correzionale n. 3, il detenuto Navalny A.A. si è sentito male dopo una passeggiata, perdendo quasi immediatamente conoscenza. Gli operatori sanitari dell’istituto sono immediatamente arrivati ed è stata chiamata una squadra medica di emergenza”, si legge nel comunicato. “Sono state eseguite tutte le misure di rianimazione necessarie, ma non hanno dato risultati positivi. I medici del pronto soccorso hanno confermato la morte del condannato. Si stanno accertando le cause della morte”, aggiunge il comunicato rilanciato dalle agenzie russe”.

Secondo quanto si apprende, Navalny era stato trasferito in una cella di isolamento per la 27esima volta dalla sua detenzione. Avrebbe dovuto passare lì 15 giorni, dopo essere stato in isolamento per altri 10 giorni fino all’11 febbraio. In totale, Navalny aveva passato 308 giorni in isolamento dall’inizio della detenzione.

Il Cremlino non commenta

Il presidente russo, Vladimir Putin, è stato informato della morte in carcere del dissidente. Lo ha confermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Le cause della morte, ha detto Peskov, “saranno accertate dai medici”. “Il ​​Servizio penitenziario federale sta verificando e indagando – ha aggiunto – non serve un’indicazione speciale del Cremlino in merito”. La commissione inquirente russa ha avviato “una indagine procedurale in conformità a quanto stabilito dalla legge e attuerà tutte le misure investigative e operative per stabilire le circostanze dell’incidente”. Secondo la tv di Stato Rt sarebbe morto per un’embolia.

“L’Ue ritiene Putin responsabile”

Il presidente Lettone, Edgars Rinkevics, punta però il dito contro Putin: Navalny, ha detto, è stato “brutalmente assassinato dal Cremlino”. Una posizione netta è arrivata anche da Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo: “Alexei Navalny ha combattuto per i valori di libertà e democrazia. Per i suoi ideali, ha fatto l’estremo sacrificio. L’Ue ritiene il regime russo l’unico responsabile di questa tragica morte. Porgo le mie più sentite condoglianze alla sua famiglia. E a coloro che lottano per la democrazia in tutto il mondo nelle condizioni più buie. I combattenti muoiono. Ma la lotta per la libertà non finisce mai”. Per Olaf Scholz invece, il dissidente “ha pagato il suo coraggio con la vita”.

Notizia in aggiornamento

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