Esteri

Alessandro Orsini: “Vi dico cosa c’è nella testa di Putin” - Seconda parte

Lo studioso controcorrente: “Putin non sta ancora facendo sul serio”. E torna a criticare la Nato

Cosa dovrebbe fare l’Europa oggi? “Elaborare una strategia per la pace – dice Orsini – Finora Bruxelles ha operato soltanto per la guerra: rifornisce di armi l’Ucraina, diffonde propaganda occidentale e applica le sanzioni. Non fa niente per la pace”. La soluzione potrebbe essere quella di “riconoscere la Crimea e il Donbass”, “cercare di salvare Zelensky e lasciare in vita un pezzo di Ucraina democratica”. Non una resa incondizionata, sia chiaro. “Propongo realisticamente di dare a Putin una parte di Ucraina, quella che si è già presa, e tenere per l’Europa l’altra parte”. Non ci si può affidare solo alle sanzioni nella speranza che crolli il regime o l’economia moscovita. “Mettiamo pure che le sanzioni provochino la disfatta di Mosca o un golpe in Russia – dice lo studioso – Crede che d’improvviso il mondo sarebbe pacificato? Chi paragona Putin a Hitler dovrebbe sapere che una grande potenza revanscista nel cuore dell’Europa non consente di creare un ordine internazionale stabile. La guerra nasce perché la Russia si sente una nazione ferita; umiliarla aggraverebbe la situazione”. E porterebbe, magari, al temuto conflitto mondiale.

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