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Alitalia ostaggio delle lobby di Bruxelles - Seconda parte

3. Ma il vero marcio è sugli slot di Linate. Ita non potrà comprare più del 50% degli slot dello scalo milanese (la merce più preziosa per il suo piano industriale). Tra poco potenziato dall’arrivo della metropolitana. Perfetto, si potrebbe dire: più concorrenza. Ma allora perché Lufthansa, nonostante gli aiuti monstre, ha ceduto solo il 4% dei suoi slot a Francoforte e Monaco, e Air France, nonostante il salvataggio, è in predicato di cedere meno del 5% di quelli a Parigi?

Il grande paradosso, infine, è che dall’Europa si dice che l’Italia potrebbe in qualche modo costruire, con soldi pubblici, una sua compagnia aerea, ma solo a patto che sia redditizia e che questi quattrini non finiscano in un profondo rosso. Ma poi la commissaria, forse più influenzata dalle lobbies che dal mandato concorrenziale, fa di tutto per uccidere il pargolo (cioè Ita) in culla, togliendogli marchio, programma di fedeltà, manutenzioni e handling e financo le rotte. Il presidente Draghi ascolti bene Franco e Giorgetti che stanno continuando a negoziare, ma faccia valere il suo standing europeo per far comprendere a questi fenomeni interessati al nostro mercato che la concorrenza è un’altra cosa.

Nicola Porro, Il Giornale 3 aprile 2021

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