Commenti all'articolo Allarme cultura: “L’emergenza ci ha messo in ginocchio”
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11 Commenti
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Anakin Skywalker
22 Luglio 2021, 18:01 18:01
Ci credo che la cultura è mirta: l’hanno lasciata in mano a quelli come Franco. L’hanno pure cremata e sparso le ceneri a Cuba.
Franco
22 Luglio 2021, 17:40 17:40
Urgono intellettuali di destra! Chiamateli! Radunateli! Convocateli!
Ma ci stanno?
Armando
22 Luglio 2021, 17:17 17:17
Il ministro Franceschini si è dimostrato un liquidatore. Uno dei più chiusuristi, non ha colto l’importante occasione di avvicinare la gente a cinema, teatri e una miriade di piccoli importanti eventi che non dovevano subire chiusure neanche nei mesi più ‘neri’, data la possibilità di evitare assembramenti con numeri chiusi e prenotazioni. Ma nella logica dittatoriale attuale si trova la ragione della scelta.
Sono stati acquistati direttamente (Tv locali e Radio) o indirettamente tutti i mezzi di informazione e i piccoli operatori culturali sarebbero stati i soli non controllabili dal regime. E questi dittatori stanno curando i particolari.
Pico
22 Luglio 2021, 17:05 17:05
La pandemia è stat solo un acceleratore di un processo di analfabetizzazione e declino di scuola, università e cultura in generale iniziato oltre 20 anni. La sindacalizzazione della cultura e della istruzione ha distrutto ogni possibile prospettiva futura soprattutto per i giovani, i più volenterosi e disposti al sacrificio dei quali scappano all’estero e per sempre. Intanto chi rimane se ne va a mostrar le chiappe al mare…….
Jimbo
22 Luglio 2021, 16:19 16:19
Dobbiamo ringraziare la sinistra che la cultura la vuole cancellare.
Ci credo che la cultura è mirta: l’hanno lasciata in mano a quelli come Franco. L’hanno pure cremata e sparso le ceneri a Cuba.
Urgono intellettuali di destra! Chiamateli! Radunateli! Convocateli!
Ma ci stanno?
Il ministro Franceschini si è dimostrato un liquidatore. Uno dei più chiusuristi, non ha colto l’importante occasione di avvicinare la gente a cinema, teatri e una miriade di piccoli importanti eventi che non dovevano subire chiusure neanche nei mesi più ‘neri’, data la possibilità di evitare assembramenti con numeri chiusi e prenotazioni. Ma nella logica dittatoriale attuale si trova la ragione della scelta.
Sono stati acquistati direttamente (Tv locali e Radio) o indirettamente tutti i mezzi di informazione e i piccoli operatori culturali sarebbero stati i soli non controllabili dal regime. E questi dittatori stanno curando i particolari.
La pandemia è stat solo un acceleratore di un processo di analfabetizzazione e declino di scuola, università e cultura in generale iniziato oltre 20 anni. La sindacalizzazione della cultura e della istruzione ha distrutto ogni possibile prospettiva futura soprattutto per i giovani, i più volenterosi e disposti al sacrificio dei quali scappano all’estero e per sempre. Intanto chi rimane se ne va a mostrar le chiappe al mare…….
Dobbiamo ringraziare la sinistra che la cultura la vuole cancellare.