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Allarme Fentanyl: punto per punto, il piano contro la “droga degli zombie”

5 di 7 Come reagire in caso di emergenza

Nel caso in cui, in Italia, si venisse a creare una situazione di emergenza, le azioni previste hanno come obiettivo una pronta risposta di tutte le istituzioni deputate alla tutela della salute e sicurezza pubblica.

Una procedura sanitaria operativa, ispirata alle direttive fornite dal Ministero della Salute, ha l’obiettivo di garantire un’attuazione costante e coerente delle azioni preventive. Questa procedura prevede un monitoraggio continuo delle riserve di narcan/naloxone, una sostanza che contrasta gli effetti degli oppioidi, e l’attivazione di specifiche campagne informative rivolte agli operatori sanitari, ai servizi sociali, alle forze dell’ordine, al personale di laboratorio, e alla popolazione generale.

Un ruolo cruciale e affidato al Dipartimento di Coordinamento per la Sicurezza Ambientale (DCSA), che coordina le indagini delle forze dell’ordine riguardanti il traffico e lo spaccio di droga. Prima di avviare attività di analisi del rischio, il DCSA e tenuto a ottenere l’autorizzazione dalle autorità giudiziarie competenti. Una volta raccolti i dati, il DCSA svolge un’analisi accurata per valutare la minaccia, organizzando poi incontri di coordinamento con i Servizi Centrali di Polizia Giudiziaria per identificare e attuare le adeguate contromisure, in collaborazione con le autorità giudiziarie.

Un elemento fondamentale nel contesto di una possibile emergenza e il ruolo del Centro Antiveleni di Pavia. In caso di intossicazioni o effetti avversi da nuovi oppioidi, come il fentanyl, o da farmaci, il centro identifica e valuta gli effetti clinici tossicologici. Questo avviene attraverso la consulenza specialistica fornita 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sia al Servizio Sanitario Nazionale che ai cittadini.

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