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Allarme Onu: “Il lockdown viola i diritti umani”

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di Carlo Toto

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un intervento scritto per il The Guardian ha denunciato il rischio di una vera “pandemia di diritti umani”. L’allarme dell’Onu: “Il virus è stato usato come pretesto per reprimere il dissenso e criminalizzare le libertà”.

Combattere la pandemia, non la libertà

Dalle parole di Guterres si evince la necessità di combattere la pandemia senza distruggere le libertà fondamentali. Comprensibile la preoccupazione del segretario generale delle Nazioni Unite, in quanto, la vita stessa dell’essere umano rischia di essere messa in pericolo da un crollo economico senza precedenti, provocato da continue restrizioni e la salute psicofisica potrebbe esser compromessa in maniera profonda. “Dall’inizio della pandemia di Covid-19 quasi un anno fa, era chiaro che il nostro mondo doveva affrontare molto più di un’emergenza sanitaria pubblica. La più grande crisi internazionale da generazioni si è rapidamente trasformata in una crisi economica e sociale. Un anno dopo, un altro fatto duro è tragicamente evidente: il nostro mondo sta affrontando una pandemia di violazioni dei diritti umani”. Scrive Guterres su The Guardian.

Diritti umani a rischio

Non è la prima volta che l’Onu evidenzia il pericolo di perdita dei diritti fondamentali dell’individuo nell’epoca del Coronavirus. Infatti, il 27 aprile 2020 l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet lanciò l’allarme, invitando i paesi a limitare nel tempo le misure eccezionali, al fine di evitare la catastrofe dei diritti umani. È fondamentale sottolineare che la qualità della vita rischia di subire una grave degenerazione su diversi piani dell’esistenza umana.

Quando si uniscono perdita del lavoro, calo dei redditi, destabilizzazione psicologica, distanziamento sociale, obbligo di mascherine, riduzione drastica della libertà di movimento, discontinuità e virtualizzazione della formazione scolastica, si configura uno scenario preoccupante. Ma è altrettanto vero che superando l’impasse delle restrizioni e progettando un piano d’investimenti economici espansivi per salvare le attività produttive in difficoltà e favorendo la nascita di nuove imprese, si presenta la grande opportunità di costruire una società di prosperità diffusa.

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