L’onda lunga dell’alluvione assesta un duro colpo al sogno elettrico delle auto. La Città di Ravenna, messa in ginocchio dalle piogge torrenziali degli scorsi giorni, adesso si trova con un problema in più: il rischio che le auto a batteria rimaste troppo a bagno possano diventare un pericolo “per la pubblica incolumità”.
L’avviso del Comune di Ravenna
Non è una bufala, né uno scherzo del destino. Ma la nuda e cruda verità. Il comunicato è stato pubblicato sulla pagina web del Comune e non lascia spazio all’immaginazione: “A scopo precauzionale – si legge – i concessionari e i soggetti privati che a qualsiasi titolo possiedono veicoli elettrici e ibridi che hanno subito immersione in seguito agli eventi meteorologici dei giorni scorsi, o che si trovano in ambienti particolarmente umidi, devono adottare alcune misure preventive a tutela della pubblica incolumità”. Cosa fare? Facile. I veicoli devono essere “posti per 15 giorni in quarantena”, in sostanza tenuti in “spazi esterni” con “una distanza tra un veicolo e l’altro, da edifici e da altri veicoli di almeno cinque metri”.
I rischi delle auto elettriche
Secondo quanto riportato dalla sezione automotive del Giornale, infatti, se l’auto elettrica “rimane sommersa dall’acqua (specialmente in acqua salata) per un tempo prolungato, si può avere un danneggiamento dei componenti elettrici del sistema di alto voltaggio”. Un po’ come i cellulari che cadono in acqua. In alcuni casi, viste le grandi batterie della auto, l’immersione prolungata può portare “ad un corto circuito e ad una conseguente possibilità di incendio una volta che il veicolo non è più sommerso”. Da qui la richiesta dei vigili del fuoco di tenerle in quarantena. L’eventualità di un incendio in teoria è considerata poco frequente, tuttavia nei giorni scorsi a Fornace Zarattini, sempre nel Ravennate, un mezzo elettrico è andato a fuoco in autocombustione in un concessionario. Secondo quanto scrive il Corriere di Romagna, i vigili hanno avuto non poche difficoltà a domare le fiamme.
Il paradosso adesso è che in un mondo tutto elettrico, come l’Europa sogna da qui a qualche anno, in caso di alluvione rischiamo di trovarci nella stramba situazione in cui né le ambulanze né le auto dei soccorritori – vigili del fuoco inclusi – potrebbero muoversi coi loro mezzi elettrici finiti a mollo. Difficile dire se la faccenda faccia ridere o piangere.