La decisione

Altri tentennano, la Svizzera no. E mette al bando Hamas

La stretta elvetica: una legge per frenare gli affari con il gruppo terroristico. Nel mirino anche tre Ong

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hamas svizzera

Anche se in Italia gli aggiornamenti sulla situazione nella Striscia di Gaza sono scivolati un po’ più in basso nei notiziari, gli ostaggi sono purtroppo sempre in mano ai terroristi di Hamas e la guerra procede.

Nella vicina Svizzera, con una conferenza stampa il 22 novembre i ministri degli esteri, il liberale Ignazio Cassis, e della giustizia, la socialdemocratica Elisabeth Bäume-Schneider, hanno aggiornato sulla proposta di bandire ufficialmente Hamas con una legge federale. Già l’11 ottobre scorso il governo aveva richiesto al ministero degli esteri di categorizzare a tutti gli effetti Hamas come un gruppo terroristico. Con una legge federale si otterrebbero in Svizzera gli strumenti necessari per contrastare le attività del gruppo terroristico o qualunque supporto a questa organizzazione. La proposta di legge dovrebbe essere pronta per la fine di febbraio.

Al momento, infatti, come scritto da swissinfo.ch, solo gruppi collegati ad Al Qaida o allo stato islamico (Isis) sono classificati, secondo il diritto elvetico, come movimenti terroristici. Hamas è definita una organizzazione terroristica da Usa, Gran Bretagna, Canada ed Eu, ma non dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Per quest’ultimo motivo, in Svizzera è necessaria una legge apposita. Come riportato da 20minuten.ch, la guardasigilli elvetica Bäume-Schneider ha dichiarato che “oltre al chiaro carattere terroristico di Hamas ci sono ben tre motivi principali per la sua messa al bando”. Innanzitutto il rafforzamento di possibili azioni penali, il miglioramento delle eventuali azioni preventive di polizia e la lotta al finanziamento del terrorismo. La Svizzera non deve diventare il polo finanziario di Hamas. In futuro, affari collegati ad Hamas dovranno essere denunciati obbligatoriamente dalle banche. La legge verrà discussa con la normale procedura in Parlamento, contrariamente alla iniziale proposta di Cassis, che, secondo il blick.ch, avrebbe voluto utilizzare il procedimento accelerato per promulgare un provvedimento d’urgenza.

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Il ministero degli Esteri svizzero ha anche ispezionato 11 Ong, partner del programma di cooperazione 2021-2024 per il Medio Oriente, controllando soprattutto i relativi codici di comportamento e le procedure anti-discriminazione. La cooperazione con tre di queste organizzazioni umanitarie è stata terminata a causa di non conformità inerenti a tali tematiche di social governance.

Il governo federale svizzero ha ribadito la ferma condanna all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre scorso, sostenendo il diritto di Israele di garantire la propria difesa e sicurezza. Invocando la necessità di corridoi umanitari, il governo rossocrociato ha stanziato ulteriori 90 milioni di franchi per aiuti nella Striscia di Gaza. La soluzione della definizione di due Stati nella regione sarebbe quella giusta per riconquistare una stabilità politica nell’area.

Andrea Gebbia, 23 novembre 2023

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