Chi ha avuto modo di partecipare alle manifestazioni di piazza, soprattutto quelle organizzate da giovani anarchici o centri sociali, conosce bene come si arriva agli “scontri”. I manifestanti cercano di forzare un’area loro interdetta, gli agenti fanno scudo, i ragazzi insistono, si avvicinano, volano sputi e insulti finché la tensione è tale che da una parte partono i calci, dall’altra le manganellate. Sempre lo stesso copione. Sui media, però, normalmente il racconto viene riportato così: “Polizia manganella il corteo”, “cariche della polizia”, eccetera eccetera. Anche se, a onor del vero, non sono quasi mai le divise a iniziare la “festa”.
Tensioni a Milano per il preCop26
Bene. Da qualche giorno a Milano sono in corso manifestazioni sul tema ambientale. Per la preCop26 è sfilata pure Greta, che è riuscita a far “inchinare” il ministro Cingolani prima di ballare sulle note di Bella Ciao. Oltre agli incontri della leader green con Draghi, da qualche giorno non mancano neppure le tensioni. Giovedì – per esempio – gli ambientalisti hanno bloccato il traffico incontro al Mico di Milano cercando di impedire l’ingresso alla riunione. La polizia, come normale che sia, è intervenuta per impedire loro l’ingresso al centro congressi. La stessa cosa s’è ripetuta oggi, quando intorno all’area fieristica un centinaio di manifestanti di Rise up 4 Climate Justice hanno tentato di superare i blocchi imposti dalle forze dell’ordine. Tradotto dal linguaggio di chi liscia sempre il pelo ai violenti: hanno cercato di violare le regole. La polizia ovviamente ha reagito. E i giornali che coccolano gli ecoattivisti cosa dicono? Che i poveri ragazzini ambientalisti “sono stati presi di mira” e cacciati “a manganellate”.