“Alunni a scuola di manganello”. Un video dimostra: è una bufala

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manganello polizia alternanza

Impazzano le polemiche, sui giornali ma anche tra i partiti politici, per l’orientamento scuola-lavoro svolto da alcuni alunni del liceo Fermi di Genova che si erano recati a Milano, all’Expo Training 2024, per capire cosa fare del loro futuro. Tra gli stand, anche quello delle forze dell’ordine in cui – si evince da un video – un agente ha anche mostrato l’utilizzo dello sfollagente. Abbiamo chiesto un commento a Pasquale Griesi, coordinatore nazionale reparti mobili Fsp polizia di stato.


Ancora una volta ci ritroviamo, e ci dispiace, a dover sottolineare ad alcuni organi di stampa che dare notizie false e incomplete non rientra nella libertà di stampa ma significa voler veicolare disinformazione.

L’obbiettivo dell’Expo Training infatti è il seguente: “Vogliamo creare un flusso efficiente tra mondo della formazione e mondo del lavoro e canalizzare l’energia della scuola sulle competenze che le aziende e il mondo del lavoro oggi ricercano”. Oltre alla partecipazione di grandi aziende, si parla anche di sicurezza: oltre ad essere una missione, frutto di enorme passione, infatti, fare il Poliziotto rientra nella categoria “lavoro” da salvaguardare. Sorpresa!

Il lavoro del Reparto Mobile è messo sotto accusa perché pare che gli alunni abbiano “udito dei colpi”, si siano convinti che stavano loro “insegnavano la violenza” e ad “usare il manganello”. Ma si tratta del frutto delirante della mente di alcune frange estremiste anche molto giovani (appartenenti ai centri sociali). Proprio gli stessi che, purtroppo, sono abituati ad attaccarci con manici di piccone, pali della segnaletica stradale, bombe carta, adesso sostengono che in fiera si insegna la violenza!

Se l’obbiettivo rimane l’ingresso nel mondo del lavoro, tra tante aziende presenti, non possiamo far altro che essere felici nel vedere la fila davanti ai reparti mobili. Voglio ricordare che la polizia di stato e i poliziotti godono del più alto gradimento deli italiani, che non fanno mai mancare il loro sostegno a uomini e donne della Polizia di Stato.

Quindi cari signori, dovete capire quanto sia duro e difficile il mantenimento dell’ordine pubblico, gli sforzi che richiede, non solo di dialettica e di risoluzione di problemi, ma anche fisico. Nessuno ha scritto che i colleghi presenti hanno spiegato che prima di arrivare all’extrema ratio dell’uso della forza a mezzo scudo e sfollagente, vi sono numerose azioni di dialogo e soluzioni alternative, che terminano con l’utilizzo della forza al fine di proteggere e garantire interessi superiori e altrui diritti.

Oltretutto, nell’occasione vi erano dei “cuscini” al posto degli scudi e dei “bastoni morbidi” da addestramento non letali, ma è superfluo spiegare a chi faziosamente vuole attaccare noi e focalizzare il discorso sulla violenza!

Vorrei sottolineare che in ogni occasione è la violenza a fare notizia, ma gli organi di stampa dovrebbero focalizzareil loro interesse sui 20mila ragazzi e ragazze che anche grazie a expo training partecipano
ad ogni concorso pubblico per entrare a far parte della Polizia di Stato.

Esatto! 20mila giovani per ogni concorso, interessati alla sicurezza della Nazione che non fanno notizia contro poche centinaia che aggrediscono le forze dell’ordine con pali di ferro, manici di piccone e bombe carta.

Termino, sottolineando che queste dimostrazioni dovrebbero anche far pensare a quanto sia sproporzionato il mantenimento dell’ordine pubblico: mazza di piccone o palo di segnaletica stradale contro uno sfollagente di gomma; bomba carta contro qualche fumogeno; regole precise a tutela del manifestante e rispetto della vita contro completa anarchia.

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