Amato sragiona: “A rischio la democrazia”. Ma che problema ha?

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Le interviste di Giuliano Amato sono ormai diventate un genere letterario, una sorta di soap opera. Funziona così: Simonetta Fiori è incaricata una volta al mese di fare due pagine su Repubblica con le grandi intuizioni dell’ex presidente del Consiglio, ex ministro del Tesoro, ex giudice della Corte costituzionale, grande tennista, uomo di cultura e una volta vicinissimo a Bettino Craxi.

Giuliano Amato oggi ci dice che l’Italia è a rischio e “può diventare come la Polonia e l’Ungheria“. Intanto vorrei far notare all’ex premier che la Polonia non mi sembra un paese a rischio: oggi, peraltro, è guidata da uno che a loro piace tanto ovvero il democratico Donald Tusk. In Ungheria, invece, è stato riconfermato per l’ennesima volta Viktor Orban.

Dopo queste considerazioni discutibili, Amato ci spiega che “la nostra destra” non riesce a non essere populista e che “le democrazie possono finire senza tanto clamore.” Avete capito? Nel bel discorso di inizio anno, il presidente emerito della Corte costituzionale, uno che della democrazia se ne è sciacquato le palle facendo di notte ad agosto un prelievo sui vostri conti correnti, che cosa dice? Che oggi la democrazia è a rischio e può finire senza tanto clamore. Cioè, l’esistenza di Fratelli d’Italia e Lega metterebbe a rischio la democrazia? Amato, ti sei bevuto qualche cosa? Non è possibile che uno dica una cosa di questo tipo.

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Amato nell’intervista sostiene anche che “FdI e Lega non hanno nulla a che fare con Reagan e Thatcher”, e su questo sono perfettamente d’accordo. Poi però fa tutto un ragionamento per spiegarci che Reagan e Thatcher hanno distrutto l’economia dei loro Paesi. Probabilmente, il dottor Sottile dimentica la fantastica Inghilterra socialista degli anni ’70: se Thatcher ha rovinato l’Inghilterra, vorrei sapere che cosa hanno fatto i suoi predecessori che hanno lasciato alla Thatcher un paese distrutto.

Ciliegina sulla torta, Amato rincara la dose definendo l’ideologia di Salvini e Meloni come quella dell’ostilità e del rancore. Ma uno che nella vita ha fatto tutto e ha il grandissimo privilegio di ottenere una volta al mese la possibilità di fare la sua soap opera su Repubblica, come fa ad essere così ostile e rancoroso? Amato ha avuto tutto dalla vita: hanno ammazzato il suo capo Craxi, ma lui è sopravvissuto politicamente; è finita la prima Repubblica e lui ha continuato a ricoprire incarichi governativi nella seconda. Fino a poco fa era anche il presidente della Corte Costituzionale! Ed oggi si lamenta che gli altri sono rancorosi. Gli altri? Non lui?

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porto del 2 gennaio 2024

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