Edi Rama mette a tacere mezza sinistra italiana. Anzi forse tutta. Ospita la Meloni in Albania, stanno qualche giorno in barca e poi la elogia sui quotidiani italiani costringendo la Stampa a “nascondere” l’intervista a piè di pagina, quasi vergognandosene. “Giorgia è incredibile. Possiamo dire che è nata un’amicizia”, dice il leader albanese che è di sinistra. “Ma soprattutto, che lei è una politica concreta, altro che pericolo fascista”. E racconta un dettaglio curioso: durante la villeggiatura, il premier italiano ha chiesto all’ambasciatore nostrano di “pagare” il conto di un ristorante da cui alcuni connazionali erano scappati per non far fare una figuraccia al Belpaese.
I dossier Rama-Meloni
Meloni è rientrata ieri e Rama smentisce alcune delle dicerie sorte in questi giorni attorno alla vacanza albanese del premier. “Giorgia voleva riposarsi – assicura Rama – l’ho accolta al porto lunedì, non sono neanche sceso dalla macchina e l’ho portata alla mia residenza. L’ho lasciata lì. Poi, abbiamo fatto una cena con la sua e la mia famiglia”. Niente Tony Blair, come ipotizzato, né jacht di lusso o dibattiti sulla centrale nucleare da costruire a Tirana. Certo i due hanno discusso anche di politica: integrazione dei Balcani occidentali nell’Ue, investimenti, acquedotti dall’Albania alla Puglia, rete ferroviaria e tecnologie. Insomma: Rama, cui avevano raccontato il peggio del peggio di questo leader nazionalista, è rimasto sorpreso. “Destra e sinistra sono categorie pretenziose, buone per i dibattiti. Non siamo più nel ‘900. Io sono di una certa sinistra, per la terza via di Clinton, Blair, Schröder. Lei è di destra, ma hanno detto che era un mostro fascista che avrebbe marciato su Bruxelles. Invece, dal primo giorno, non ne ha sbagliata una sulla linea della politica internazionale”.
La vacanza di Meloni in Albania
Tanta “fiducia” tra i due, insomma, ma soprattutto vacanze. “Da lunedì non si è mai mossa. Solo un giorno, col motoscafo, per andare alla spiaggia di fronte, nel Golfo di Valona”. Poi qualche giro sul lungomare. Niente di più. “Molti turisti italiani facevano seflie, urlando ‘grande presidente’. Le ho detto che se il suo consenso fosse misurato sull’accoglienza albanese, sarebbe il 100%… A me non capita. Mi ha risposto che io sono al potere da 10 anni, lei da 10 mesi. Ma c’è un altro episodio in cui ho pensato: “È un gigante””.
Il conto del ristorante
Ed è qui che Rama scodella il dettaglio curioso. “Sui media albanesi e su TikTok non si parlava d’altro che di un gruppo di italiani scappati da un ristorante a Berat senza pagare. Il proprietario ha minimizzato. Quando l’ho raccontato a Giorgia, tutti ridevano. Lei ha fatto il muso e ha ordinato all’ambasciatore: ‘Vada a pagare il conto di questi imbecilli, per favore, e faccia un comunicato! L’Italia non può perdere il rispetto così'”.
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